Stamattina, mentre sfogliavo un quotidiano, un titolo ha attirato la mia attenzione: sono stati chiusi un hotel e un camping per il rischio di contagio da Legionella.
Se ti è già capitato di sentire parlare di Legionellosi, magari hai pensato a una malattia del passato, una storia da legione straniera, marce nel deserto e tempeste di sabbia.
E invece succede OGGI, QUI e, come leggerai più avanti, nel resto del mondo!
Dopo aver stressato i miei clienti con questa storia del rischio Legionella, ho deciso di iniziare ad ammorbare anche i lettori di questo blog, ad esempio in questo articolo.
A dirla tutta, i clienti apprezzano queste informazioni, mentre ho meno successo con i miei colleghi idraulici.
Quando ho chiesto a qualcuno come affrontava solitamente questo problema, ho avuto tre tipi di reazioni:
- Mi hanno guardato storto, come se fossi un eretico dei tanti giustiziati nel medio evo.
- Hanno tentato di cambiare argomento con una battuta spiritosa.
- Mi hanno detto “Ma che caxxo te ne frega?”, come se fossero cose da marziani.
Invece ME NE FREGA di te e della salute della tua famiglia, e anche molto.
Iniziamo a capire come una doccia può diventare addirittura mortale.
Il batterio Legionella Pneumophila (o solo Legionella per gli amici) è uno dei principali nemici della salute dell’uomo. Chi viene contagiato si prende il Morbo del Legionario, ossia una broncopolmonite fulminante che spesso può portare alla morte.
La prima brutta notizia è che l’acqua calda e le tracce di calcare e corrosione nei tuoi impianti sono l’ambiente più favorevole per fare crescere allegramente questo batterio.
La seconda brutta notizia è che le condizioni igieniche dei tuoi impianti, se mancano gli opportuni trattamenti, sono molto scarse.
Per capire se sto esagerando io o il problema è davvero grave, puoi dedicare due minuti a una rapida ricerca su Google con le parole “legionella morti“, o qualcosa di simile.
Scoprirai un vero e proprio bollettino di guerra.
A parte la notizia che ti ho riportato all’inizio di questo articolo, anche senza andare troppo indietro nel tempo, troverai mille storie.
Il 23 ottobre 2014 questo articolo sul Corriere della Sera parla di 6 persone contagiate in pochi giorni a Bresso, in provincia di Milano, 1 delle quali è morta.
I tecnici dell’ASL hanno cercato il batterio nelle acque di case e fontane della zona e l’Amministrazione Comunale ha chiesto agli abitanti di non farsi la doccia e non irrigare i giardini con le pompe.
In un articolo del 12 agosto 2015 Rainews descrive come nel quartiere del Bronx a New York sono state infettate da questo batterio più di 100 persone, 12 delle quali sono morte. E’ stato possibile disinfestare tutto il quartiere solo grazie all’intervento di una squadra speciale.
E’ stato poi chiuso uno stabilimento industriale a Zebulon, nella North Carolina, dove lavorano 850 persone, per il rischio grave di contagio a causa dell’impianto di condizionamento.
In Italia si ammalano di Legionellosi circa 1.300 persone all’anno. La malattia non si trasmette da persona a persona, ma respirando goccioline d’acqua infetta.
Sapevo che i più a rischio sono gli anziani, soprattutto se hanno già altre malattie respiratorie.
Quindi sono rimasto un pò secco quando ho letto, su Il Tirreno del 18 marzo 2015 della morte di un ragazzo di 38 anni, dopo oltre due mesi di malessere e una decina di giorni di rianimazione.
Questo vuol dire che nessuno può sentirsi veramente al sicuro.
Per capire meglio di cosa si tratta voglio darti qualche altro elemento:
- La Legionella è resistente ai disinfettanti utilizzati negli acquedotti, per cui riesce a passare senza problemi dall’acquedotto all’impianto idrico della tua casa.
- Il D.Lgs. 31/2001, che definisce i valori limite per le acque destinate al consumo umano, in modo del tutto paradossale non prevede un limite per il parametro Legionella.
La Legionella può trovare condizioni ideali per moltiplicarsi negli impianti che contengono acque:
- Acqua fredda
- Acqua calda sanitaria
- Climatizzazione
- Piscine
- Impianti antincendio
La massima probabilità di contagio in una casa è proprio la doccia, respirando l’aria mista all’acqua polverizzata dal soffione della doccia, ovviamente se il batterio è presente in quantità sufficiente, .
Un altro tipico punto di contagio è mentre magari innaffi il giardino con la pompa, oppure respiri l’acqua polverizzata dal tuo impianto automatico di irrigazione.
Come vedi nell’immagine, la temperatura è uno degli elementi che più condiziona la crescita del batterio: se a basse temperature (tra i 5 e i 35 °C) il batterio sopravvive senza moltiplicarsi o cresce lentamente, dai 35 ai 45 °C ci sono le condizioni ottimali per la crescita.
Solo dai 60 °C circa i batteri vengono distrutti rapidamente, ma è solo a temperature molto più alte che la Legionella muore istantaneamente per shock termico.
Oltre ai problemi che rischi a casa tua, ci sono tante altre situazioni a rischio, che ti accenno perché puoi rischiare il contagio senza nemmeno saperlo.
L’esempio tipico sono i grossi impianti di climatizzazione dei Centri Commerciali, dove le torri evaporative possono contagiare in tanti modi (ovviamente se le acque non sono trattate), può succedere che:
- Respiri le goccioline di acqua miste all’aria, trascinate dal vento, con rischio di contagio fino a 1 km di distanza.
- All’interno dell’edificio, respiri l’aria infetta che proviene dalle bocchette dell’impianto di climatizzazione.
- Oltre ai rischi per te, è soggetto a gravi rischi il personale che fa le manutenzioni (che però dovrebbe sapere come difendersi).
Eviterò di raccontarti come si trattano le acque di torri evaporative o condensatori evaporativi, dato che questi problemi riguardano una clientela professionale, che già viene seguita da manutentori altamente specializzati.
Mi sembra più importante invece dirti come devi far agire il tuo manutentore negli impianti di casa tua.
Le soluzioni possibili per la disinfestazione sono varie, ma la maggior parte sono difficili da realizzare o non danno certezza del risultato. Tra queste posso elencarti:
1) Mantenere la temperatura della rete di distribuzione dell’acqua calda costantemente tra i 55-60 °C.
- non sempre si può fare e non da certezze di eliminare la Legionella
- è una contraddizione totale con le regole di buon senso per il risparmio energetico, violando anche le norme (secondo il DPR 412/93 la temperatura massima dell’acqua calda sanitaria può essere di 48 °C)
- crea incrostazioni e corrosioni nell’impianto, aumentando il rischio di moltiplicazione della Legionella
2) Shock termico, portando la temperatura dell’impianto a 70-80 °C per tre giorni di fila, con scorrimento dell’acqua per 30 minuti (temperatura minima all’uscita da rubinetti o soffione 60 °C).
- necessita di interventi frequenti
- il batterio ricresce tra due interventi successivi
- non sempre è fattibile
- crea rischi seri di ustioni per chi si occupa di fare questa procedura
- crea incrostazioni e corrosione nell’impianto
3) Trattamento dell’acqua con sostanze come ipoclorito di sodio, biossido di cloro: poco efficaci.
4) Ultrafiltrazione: non protegge dal contagio se non alcune parti dell’impianto (punti di utilizzo).
5) Farti installare un dosatore automatico del prodotto chimico capace di rimuovere la Legionella.
Questa è la soluzione più semplice e riesce a rimuovere la Legionella nelle due forme:
- La Legionella libera, ossia che circola all’interno dell’impianto.
- Quella più pericolosa in quanto difficile da trattare, presente nel deposito di sostanze batteriche, alghe, calcare e residui di corrosione che si trova attaccato alle superfici interne dei tubi (per i più pignoli si chiama “biofilm”).
In questo biofilm la Legionella trova riparo e la sua eliminazione non è possibile se non eliminiamo lo stesso biofilm.
Il prodotto chimico viene dosato sull’acqua calda sanitaria e mantiene le caratteristiche dell’acqua entro i limiti di potabilità. Una volta terminata la sua azione si trasforma in acqua ed ossigeno.
Al prodotto per rimuovere la legionella, è necessario abbinare un prodotto anticorrosivo a base di sali minerali naturali, che lo aiuta nell’azione di disinfezione rimuovendo gradualmente i depositi esistenti e proteggendo le superfici.
Per concludere ricorda che sei più esposto alla crescita e al contagio di questo batterio se:
- Il tuo impianto per l’acqua calda sanitaria, ha soprattutto presenza di calcare e corrosione (ruggine).
- Hai un impianto di climatizzazione sul quale non fai fare mai manutenzione.
- Il tuo accumulo d’acqua non viene pulito e disinfettato con periodicità. Questo vale sia per gli accumuli di acqua calda, come quelli degli impianti solari-termici, che nel caso di riserve idriche.
Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
Pensi che io possa essere la persona giusta a consigliarti in una decisione così importante?
Allora la cosa migliore che puoi fare è agire subito!
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ –
Pianifichiamo Insieme la Tua Casa del Futuro
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Per ora grazie per le tua attenzione e a presto!
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ – Pianifichiamo Insieme la Tua Casa del Futuro