Questo argomento è forse il più importante di tutta la termotecnica, soprattutto per chi ha il classico impianto con caldaia e termosifoni.
Eppure sono quasi sicuro che il tuo idraulico non te ne avrà mai parlato.
E’ un articolo che voglio scrivere da un paio di settimane, perché sono certo che in tanti ne avrete grandi benefici.
Ma ho la grande difficoltà di spiegare questi argomenti molto tecnici e specialistici con parole comprensibili a tutti.
Quindi il rischio è di uccidere di noia i non addetti ai lavori OPPURE fare storcere il muso ai tecnici.
Diciamo che, per la mia e tua sopravvivenza… ho appena deciso di provare a spiegare questo argomento nel modo più semplice possibile.
QUINDI…
Partiamo!
Ti parlerò del bilanciamento idraulico degli impianti di riscaldamento con termosifoni.
Per darti un’idea, la maggior parte degli impianti di riscaldamento esistenti in Italia è stato realizzato senza nessun dispositivo di bilanciamento.
Questo dimostra che l’idraulico che lavora in Italia ha grandi limiti nella sua formazione: non vuole mettersi a studiare!
Per questo motivo, non avendo le competenze per regolare al meglio l’impianto di riscaldamento “giusto” per il suo cliente, preferisce realizzare impianti “sovradimensionati”, cioè troppo grandi rispetto alla esigenze del suo cliente.
E ti dico questo con certezza perché, nelle case che ho studiato finora durante le mie progettazioni, quasi tutte avevano una caldaia troppo grande rispetto alle reali esigenze di quelle case.
E non parlo di piccole differenze: quasi sempre si trattava di caldaie che vanno dal doppio a 2 volte e mezzo quanto necessario.
Questo significa che quegli impianti di riscaldamento, già dalla costruzione e quindi per alcuni decenni, hanno causato consumi molto più alti di quelli che avrebbero dato con la caldaia giusta.
Ma 30 anni fa gas e gasolio costavano meno, non c’era praticamente nessuna attenzione verso l’ambiente e dell’impianto si occupava completamente l’idraulico senza nessuna progettazione e senza particolari ragionamenti…
E quindi che faceva?
“Metteva su” una caldaia che sicuramente ce l’avrebbe fatta, tanto i maggiori consumi mica li pagava lui…
Insomma, praticamente li costringeva a comprare una Ferrari per girare in città…
Ma cerchiamo subito di capire se il tuo impianto di riscaldamento ha problemi di bilanciamento idraulico!
Più tardi ti svelerò perché è molto probabile che li abbia ma, nel frattempo, vediamo se riconosci uno o più di questi sintomi:
– In qualche stanza i termosifoni non scaldano?
– Senti rumori nei termosifoni e nel tuo impianto, come se l’acqua scorresse molto velocemente dentro i tubi?
– Hai installato le valvole termostatiche ma qualche radiatore resta ugualmente bollente anche se abbassi la regolazione della valvola?
– Hai consumi importanti nonostante i termosifoni non scaldano abbastanza casa?
Se hai mai notato uno o più di questi problemi al tuo impianto di riscaldamento, è molto probabile che abbia bisogno di un bilanciamento idraulico.
Vediamo di cosa si tratta.
L’acqua di riscaldamento, scorrendo verso i radiatori e tornando alla caldaia, sceglie sempre la strada più facile e diretta.
Anche se non conosci il tedesco, non avrai difficoltà a riconoscere nell’immagine seguente le due situazioni SENZA (sinistra) e CON il bilanciamento idraulico (destra).
Per questo semplice motivo, negli impianti senza bilanciamento idraulico:
– L’acqua di riscaldamento che raggiunge i radiatori più distanti dalla caldaia o i piani più alti, è sempre troppo poca: questi termosifoni resteranno sempre tiepidi, in certi casi addirittura freddi, e in quelle stanze si soffrirà per il troppo freddo.
– Quella che arriva ai radiatori più vicini alla caldaia è sempre troppa: in queste stanze si soffrirà per il troppo caldo, arrivando anche a dover tenere aperte le finestre durante le ore di accensione.
Cosa fare se hai alcuni termosifoni troppo freddi e alcuni troppo caldi?
Per esperienza so che probabilmente avrai vissuto questa situazione:
– Quasi certamente ha aumentato le prestazioni della pompa di circolazione oppure ha sollevato la temperatura di mandata (dell’acqua calda dalla caldaia verso i radiatori).
– Queste correzioni, anziché migliorare la situazione, l’hanno peggiorata.
– L’unico effetto di tali correzioni è stato aumentare i consumi per il riscaldamento e ridurre ulteriormente il comfort del tuo impianto.
Il problema alla base di tutto è veramente semplice.
Se tu sei un medico, sai bene che, dal giorno nel quale hai deciso di diventare un medico (magari eri ancora alle scuole elementari) hai dovuto fare tanti anni di scuola, un liceo, l’università; hai studiato, fatto esercitazioni, tanta pratica, migliaia di ore di tirocinio, ti sei specializzato e da allora… non hai ancora smesso di imparare!
Sei un meccanico? Neanche tu puoi aver ancora smesso di imparare: ogni pochi mesi un nuovo corso di aggiornamento, magari su come si lavora con la nuova elettronica oppure su come devi relazionarti col cliente.
Sei un libero professionista? Non cambia nulla: ogni giorno devi capire, studiare, migliorarti.
In realtà questo schema è applicabile a qualunque lavoro che tu fai con coscienza, seriamente e da vero professionista del tuo settore.
Si. E quindi, perché ho i radiatori freddi?
La storia dei tuoi radiatori freddi parte da un pò lontano: un giorno il tuo attuale idraulico ha deciso di fare l’idraulico, magari “andando a bottega” con un amico del padre.
Si è impegnato, ha cercato di capire quello che gli spiegavano.
Un certo giorno ha ritenuto di essere abbastanza bravo da meritarsi di aprire una partita IVA e ha smesso di fare il dipendente.
E’ stato un percorso molto bello ed emozionante: già me l’immagino nel suo nuovo e fiammante furgoncino!
Il problema è che, in tutto questo percorso, lungo magari vent’anni, lo studio, la formazione e il sentirsi in dovere di migliorare non hanno avuto nessun ruolo.
(Ovviamente, prima che mi massacriate, questo vale non solo per gli idraulici, ma per tutti quelli che hanno un lavoro e lo svolgono solo per soldi, per “portare a casa la pagnotta”, privi di qualunque stimolo a migliorarsi!)
E’ così: il tuo idraulico ignora il bilanciamento idraulico, anche se è una di quelle cose così basilari, così fondamentali… almeno quanto fare gli acquedotti in discesa, come facevano i Romani oltre duemila anni fa.
Proviamo ora a capire come risolvere definitivamente i problemi di bilanciamento idraulico del tuo impianto.
Cosa succede quando l’impianto non è bilanciato?
Un impianto non bilanciato da solitamente questi problemi:
– Produzione di calore sproporzionata rispetto alle esigenze reali, quindi termosifoni troppo caldi.
– Conseguentemente, consumi molto alti per riscaldare casa.
– Temperature sbilanciate, con le stanze che si scaldano in tempi diversi tra loro.
– Le valvole termostatiche non sono in grado di regolare la temperatura della stanza.
– Nelle tubazioni e nelle valvole senti rumori d’acqua fastidiosi.
– Pompe di circolazione con rumorosità e consumi elettrici eccessivi.
– Ridotti rendimenti con caldaie a condensazione, anche di ultima generazione: il flusso elevato di acqua calda attraverso i radiatori più vicini alla caldaia determina temperature di ritorno eccessive, che fanno lavorare male la caldaia e riducono in modo drammatico quelli che sarebbero i risparmi della condensazione.
In cosa consiste il bilanciamento idraulico?
Il bilanciamento idraulico consente di avere una distribuzione omogenea dell’acqua di riscaldamento nelle varie parti dell’impianto.
Il caso più semplice è quello della casetta singola:
– Partendo da quanto calore è realmente necessario complessivamente, si impostano la pompa di circolazione e la temperatura di mandata della caldaia.
– A seconda di quanto calore è necessario in ogni stanza, si regolano detentori e valvole dei radiatori in modo che tutti siano raggiunti dalla giusta quantità d’acqua calda.
Se invece dobbiamo intervenire su un impianto condominiale, l’intervento sarà più articolato e, molto probabilmente, sarà necessario sostituire la vecchia pompa di circolazione con un nuovo circolatore “a numero di giri variabile” (inverter) e installare dispositivi come regolatori di pressione differenziale e valvole di bilanciamento.
Con le giuste regolazioni ottieni questi benefici:
– Le valvole termostatiche saranno in condizioni di lavorare correttamente, per cui potrai impostare con semplicità la temperatura di ogni stanza.
– I radiatori reagiranno rapidamente alle impostazioni delle valvole termostatiche, quindi avrai in ogni momento il comfort desiderato.
– Spariranno tutte le rumorosità di impianto, sia nelle tubazioni e nelle valvole: finalmente un pò di silenzio!
– Un’altra importante riduzione di rumore si avrà nelle stanze più vicine alla centrale termica: il circolatore non deve più fare un super-lavoro, per cui smette di essere rumoroso!
– L’impianto lavora in modo ottimizzato, quindi è PIU’ ECONOMICO DI ALMENO IL 15% NEI COSTI DI GESTIONE e confortevole come temperature: il nostro portafogli ringrazia.
– Minori consumi implicano minori emissioni in atmosfera: ringrazia pure l’ambiente!
Tra tante belle notizie, è arrivato il momento di una brutta notizia: no, non puoi farlo da solo, anche se sei una persona dotata di buona manualità!
Infatti sono possibili DUE SCENARI:
1) PRIMA di far realizzare l’impianto di riscaldamento ti sei fatto fare un progetto, il termotecnico ha valutato le condizioni e dimensionato tutti i dispositivi necessari, POI l’idraulico ha realizzato l’impianto secondo le indicazioni del progetto…
(Ma a questo punto tu non dovresti avere nessun tipo di problema.)
2) NESSUN DIMENSIONAMENTO E REALIZZAZIONE “A SENTIMENTO”, che è causa dei problemi che hai.
A questo punto chi interviene non può improvvisare:
– Un TERMOTECNICO analizza quelli che sono le necessità di calore (si direbbero “fabbisogni”) per ogni stanza, verifica le caratteristiche di tutti i dispositivi installati (caldaia, pompa di circolazione, radiatori, valvole, sezioni dei tubi,…) e decide come farli funzionare.
– Il suo collega IMPIANTISTA modifica l’impianto, regolandolo con precisione secondo le indicazioni del termotecnico.
Non si può fare in altri modi.
Nel dettaglio si possono utilizzare attrezzature più o meno sofisticate, delle quali ti risparmio i dettagli “da sbadiglio”, ma il concetto è più o meno questo.
La buona notizia è che l’intervento di un professionista sarà veloce e risolverà CERTAMENTE quei problemi di impianto che ti trascini da anni, forse decenni.
Sperando di aver spazzato via un pochino di nebbia, ti ringrazio per il tuo tempo e…
P.S. Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
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Davvero complimenti, ottimo articolo!!
Non Ho capito l’incipit ” se sei un ingegnere non leggere”,
onestamente da Ingegnere questo articolo mi ha arricchito non poco!!
Continua cosi, in bocca al lupo! 😉
Grazie per il tuo commento: sono lieto che abbia trovato la lettura interessante!
L’incipit ha questo senso: avendo molto semplificato concetti di termotecnica, certamente il lettore medio ne trae vantaggio, mentre mi aspetto che i tecnici storcano il muso!
Però potevi aggiungere che gli idraulici certe cose non le fanno per male … è che proprio non le sanno. 🙂 Bell’articolo. (Neanche io ho storto il naso ;-))
Vincenzo, condivido sul fatto che la maggior parte non sono in malafede.
Contemporaneamente credo che chi non ha i requisiti minimi per stare sul mercato, dovrebbe mettersi da parte: quando ti vendi come la soluzione ai problemi del cliente e ogni nuovo intervento è esso stesso il problema… mi sembra che non vada bene.
Quando prendi dei soldi al cliente per il tuo intervento che non ha risolto ma amplificato… uguale!
Non è più tempo per chi si improvvisa: è arrivato il tempo dei professionisti. E, come sai, non dipende né da quanti anni hai o in che anno hai iniziato l’attività.
La domanda per me è: quando hai smesso di studiare?
Grazie per il commento e, se ci sono altri argomenti che ti piacerebbe venissero sviluppati, scrivimi pure qui, o su Facebook (https://www.facebook.com/IlTuoAmicoImpiantista): proverò a parlarne in uno dei prossimi post!
bravo marcello….io ho capito tutto….ma forse avrei diviso il post in due puntate….
Ciao Marcello, ti faccio i complimenti per l’articolo, e anche se non mi occupo di idraulica, ma cmq nel settore impiantista. volevo solo aggiungere, per esperienza, che molte di quelle persone a cui ti riferisci (requisiti minimi), sono dopolavoristi incopetenti, senza abilitazioni, che lavorano in aziende del settore.
Grazie Mauro.
Sono convinto che certamente esiste il fenomeno che dici tu, dove qualcuno, per “arrotondare” si improvvisa impiantista.
Purtroppo, come sappiamo, non è sufficiente far accendere una lampadina per dirsi elettricista, come non basta riuscire a far partire una caldaia per dirsi termoidraulico.
Purtroppo, avendo visto in questi anni veramente tanti impianti di riscaldamento, devo dire che ci sono anche altri problemi.
Tanti problemi quanti i “colleghi” che hanno smesso di mettersi in discussione, imparare, aggiornarsi e continuano a vivere “di rendita” con le cose che gli insegnò il loro maestro qualche decina di anni fa.
Li riconosci perché le ore che dedicano alla loro formazione sono ZERO al giorno, ZERO al mese e quindi ZERO all’anno.
Non si spiegherebbe altrimenti che QUASI TUTTI gli impianti che ho visto hanno problemi di bilanciamento idraulico: dagli impianti a termosifoni, a quelli radianti a pavimento.
Con l’unico vantaggio che nel secondo caso, solitamente esiste il progetto fatto dal produttore e fornitore del sistema, che ti consente di intervenire con facilità per risolvere i problemi.
Nel caso degli impianti a radiatori, invece, è raro trovare il progetto dell’impianto e quindi abbastanza complicato intervenire.
Continuiamo a combattere perché la categoria tiri fuori l’orgoglio e si riinizi a studiare, approfondire, fare corsi.
Il tutto nel rispetto del cliente che, ricordiamoci, è quel Signore, Signora o Famiglia che ci da i soldini per campare!
Complimenti articolo eccellente, problemi reali affrontati in maniera esaustiva e semplice con linguaggio facile da comprendere per chiunque a patto che sua normodotato!! 😀
Salve, ho letto l’articolo interessante, volevo esporti il mio problema vediamo se riesci a darmi una soluzione. Mi trovo con una caldaia a pellet da 24 kw per riscaldare due superfici da 80 ma su due livelli, da calcolare ke la stufa e al piano di sopra mentre i collettori sono al piano terra, il mio problema si tratta nel fatto che tutti i termosifoni si riscaldano silo sulla parte superiore mentre la parte inferiore e tiepida. Quale potrebbe essere la causa ? Ho parlato con tanti idraulici alcuno mi dicono ke potrebbe essere un problema di circolazione altri pensano ke sia una questione di sezione dei tubi visto ke sono 16 in multi strato . Tu cosa ne pensi ?
Gionatan, mandami una email a [email protected] e cercherò di darti una mano!
Grazie e a presto,
Marcello
buongiorno
Ho letto con interesse l’articolo. ma secondo la tua opinione un cattivo bilanciamento dell’impianto può causare un rumore all’accensione dell’impianto (quasi un colpo d’ariete).
Il problema è in una palazzina anni 70 con nuovo collegamento al teleriscaldamento e valvole termostatiche sui caloriferi. Questo rumore non si ripropone in nessun altro momento della giornata anche se l’impianto ha delle interruzione per rispettare le ore di funzionamento.
Premetto che ho un impianto a circuito aperto.
Ho esattamente questo tipo di problema sull’impianto che mi ha costruito il mio tecnico…. vuole montare una pompa (circolatore) più potente perché secondo lui nella stanza più lontana la perdita di carico è tale da non garantire l’afflusso del fluido vettore.
Io non sono per niente convinto in quanto l’attuale circolatore viene utilizzato con una velocità 2 su 3 per evitare problemi di cavitazione, quindi montare un circolatore con una portata maggiore significa esattamente prendere un circolatore con una velocità più elevata, quindi mettersi esattamente in una situazione simile a quella che avremmo con il presente circolatore.
Non so più che strada seguire…
Qualcuno mi sa dare un consiglio [email protected]
Ciao Marco!
Per impianto a circuito aperto immagino che tu intenda “a vaso aperto”.
Indipendentemente da questo, come leggi nell’articolo, la soluzione non è quasi mai aumentare la velocità del circolatore, oppure sostituirlo con uno più prestazionale.
Anche se so che è la soluzione che di solito l’idraulico standard ti propone, non sapendo che pesci prendere.
Per ora fai questa verifica: apri i coperchietti dei detentori dei vari radiatori (l’altro attacco al radiatore rispetto alla valvola) e verifica le posizioni dei vitoni che ci sono all’interno.
E’ molto probabile che anche tu ti trovi in una situazione che vedo quotidianamente, ossia coi vitoni completamente svitati: questo è indice che dall’installazione nessuno ha fatto il bilanciamento idraulico del tuo impianto di riscaldamento.
Prima di fare qualsiasi sostituzione, chiedi al tuo idraulico o, a questo punto, un altro, che ti faccia il bilanciamento idraulico dell’impianto.
Fammi sapere se l’intervento sarà risolutivo!
Ciao ciao,
Marcello
Ciao Marcello Contu 🙂
Grazie mille per la risposta.
Si il mio impianto è a vaso aperto
Seguirò il tuo consiglio alla lettera.
Solo un chiarimento, in un primo momento ho provato a fare il bilanciamento con le valvole invece che con i detentori, in quanto pensavo che le valvole con la manopola fossero i detentori. In quel caso il risultato è stato frustrante, praticamente il radiatore che era sempre freddo è diventato tiepido, mentre quello sempre caldo è diventato freddo.
A questo punto mi chiedo come mai i detentori hanno una azione differente sul bilanciamento rispetto alle valvole visto che si tratta comunque di “rubinetti”.
Da ignorante in materia mi viene difficile comprendere come mai un “rubinetto” in uscita sia più funzionale di un “rubinetto” in ingresso sul bilanciamento.
Grazie mille ancora per il tuo tempo e la tua risposta
Ciao Marco.
Il bilanciamento idraulico si fa dai detentori e non dalle valvole.
Certamente non è una cosa che può fare un non addetto ai lavori, come hai scoperto sulla tua pelle.
La risposta alla tua domanda è che i detentori sono molto più precisi delle valvole, proprio per come sono costruiti.
Posso anche dirti che, purtroppo, questa attività basilare del bilanciamento idraulico, ormai è sconosciuta alla maggioranza degli idraulici in giro.
Sigh!
A presto,
Marcello
Grazie mille Marcello,
ti terrò aggiornato sugli sviluppi della vicenda.
A presto
Ciao Marcello,
Sei stato chiaro. Avrei bisogno di te per rivedere l’impianto dove abito
Cordiali saluti,
Luciano
Caro Marcello io lo stesso problema di Marco Bramato , anche a me la caldaia e nuova a condensazione la mgliore in circolazione .. Solo che lasoluzione della pompa aggiutiva mela ha proposta il Tecnico della Beretta stesso del mio idraulico contattato per la taratura della caldaia . non so cosa fare mi puoi suggerire cosa fare se anche l’assistenza stessa della caldaia mi dice di mettere la pompa perchè non riesce a regolare ..
Ciao Gennaro!
Dico sempre che la caldaia è solo una delle componenti di un impianto di riscaldamento per cui, se non vuoi trovarti con una Ferrari con le gomme lisce, è meglio affrontare il problema in modo completo.
Valgono le cose dette a Marco e tanti/e altri/e in passato:
– la soluzione non è aumentare la velocità del circolatore, o metterne uno più grosso il bilanciamento idraulico del tuo impianto di riscaldamento.
– risolverai solo affrontando il tuo impianto in modo complessivo, facendone il bilanciamento idraulico e valutando seriamente tutte le altre parti (elettronica di controllo, sonda di temperatura esterna, temperature impostate, orari di accensione,…).
Mi spiace scoraggiarti ma anche queste cose, che dovrebbero essere l’ABC della termoidraulica, ormai sono sconosciute ai più.
Per chiudere posso dirti che: se mi fai sapere dove abiti, provo a vedere se ho qualche partner vicino a te, in modo da risolvere definitivamente i problemi che riscontri oggi.
Ciao ciao,
Marcello
P.S. Con rispetto, ma le Beretta oggi non sono affatto le caldaie “migliori in circolazione” 😉
Ciao a tutti, articolo molto interessante che mi ha spiegato finalmente tanti perché. Mi chiamo Daniele ed ho una casetta al mare rettangolare di 50 mq circa (6X8 ca.) divisa in cartongesso a metà (da un lato l’ingresso con cucina a vista ed in fondo un bagnetto e dall’altro diviso a metà con le due camere da letto. Ci sono due termosifoni in cucina ed uno in bagno (vicini alla caldaia esterna) sempre bollenti. Invece i due termosifoni nelle camere da letto sono sempre ghiacciati. L’acqua circola perché aprendo le valvole c’è pressione ( e quindi la pompa in caldaia è ok), devo quindi agire sui detentori (che sono tutti completamente aperti). In che modo? Mi potete aiutare? Mi sapete indicare un buon idraulico vicino ad Ameglia (SP)? grazie mille in anticipo.
Daniele,
mi fa piacere che ti siano piaciuti i contenuti dell’articolo.
Per non rischiare di dimenticarmi di verificare quale idraulico delle tue parti può intervenire sul tuo impianto, domattina mandami una email sul mio indirizzo personale [email protected]
Buona serata e a presto!
Marcello
Molto interessante peccato che abbiamo appena affidato l’incarico all’ ing. Termotecnico.
Articolo interessante anche per me ingegnere benchè, capisco bene che l’ argomento è complesso sia idraulicamente che termicamente: bisognerebbe tenere in considerazione i percorsi per raggiungere i radiatori e le quote a cui sono posti; semplicemente conoscere le perdite di carico e dunque avere un controllo dei flussi(portata) che dovrebbero essere sempre bilanciati. Grazie
Esatto, Antonio!
Purtroppo è un argomento che la maggior parte degli impiantisti ignorano, con tutta una serie di ricadute negative sui loro clienti.
Grazie per il tuo commento e a presto,
Marcello Contu
Non sono un ingegnere ma ho fatto ingegneria per 5 anni, ho conseguito un diploma per progettisti di impianti termici e devo dirti che quanto hai relazionato calza a pennello. Abito in una villetta di 4 appartamenti, nel mio prima di abitarci ho fatto dei lavori e approfittando ho realizzato il mio impianto di riscaldamento a termosifone a collettore, partendo dalle mie conoscenze teoriche ho progettato il mio impianto tenendo conto di tutte le norme da rispettare, sono intervenuto anche nell’istallazione e devo dire che l’impianto funziona perfettamente senza alcun problema di quelli da te evidenziati. Negli altri appartamenti sono stati realizzati i rispettivi impianti ma senza aver eseguito un progetto di calcolo ma fatto, come si dice da alcune parti alla femminina, risultato sono sorti i problemi che hai citato nella tua trattazione. Per concludere non ci inventiamo mestieri di una certa importanza se alla base non c’è una preparazione teorica di un certo livello e non credo che chi è ingegnere abbia storto il naso. Complimenti per come hai affrontato il problema
Non fidatevi di coloro che esercitano mestieri improvvisati, idraulic, elettricisti e quant’altro
Salve,io aggiungerei che durante la procedura di bilanciamento dei detentori si deve procedere con piccole regolazioni partendo dal radiatore piu’ vicino alla caldaia (tenerlo quasi chiuso) e man mano che ci si allontana aprirli sempre di piu’.e cosa molto inportante non abbiate fretta i risultati si apprezzano anche dopo 24 ore dalla manipolazione dei detentori.sara’ difficile che qualsiasi tecnico intervenga sui detentori trovare il bilanciamento giusto nel giro di mezza giornata.comunque articolo molto interessante.
Salve marcello
Mi chiamo giacomo ventura vivo in germania e ho acquistato una casa singola su due elevazioni,il primo piano e corredato da 3 termosifoni, perfettamente funzionanti,
Il piano superiore da altre tre termosifoni che non funzionano per niente,,
Ho guardato il tubo di ritorno quello in basso ma non esiste il detentore ,,ce soltanto il raccordo montato sul termosifone,,sono in difficolta serie perche tralaltro lappartamento e dato in affitto e linquilino mi sta creando seri problemi,, dammi un consiglio di cosa fare ..
Grazie
Salve, sto facendo sostituire le valvole dei miei termosifoni. Ho un appartamento da 75m2 a Roma, con un collettore e cinque radiatori. Siccome il mio è il classico impianto fatto da un semplice idraulico e in vista dell’installazione dei comandi termostatici, mi sono un po’ informato su internet (non sono né ingegnere né termotecnico né idraulico).
Ho letto che le valvole con pre-regolazione permettono, anche se possono non essere sufficienti, il bilanciamento idraulico dell’impianto.
Da quel che ho capito, fanno lo stesso lavoro che si può ottenere con la regolazione tramite il detentore ma garantiscono una maggiore precisione e mantengono la “memoria” qualora sia necessario chiudere il radiatore.
Non capisco, quindi, perché ha scritto che la regolazione si può fare solo tramite il detentore.
Mi può chiarire questo aspetto e dirmi cosa ne pensa delle valvole con pre-regolazione?
Grazie.
P.S. Complimenti per la sua competenza e per il lavoro informativo che presta in favore di tutti noi non addetti ai lavori.
HO UN TERMOSIFONE DI 2 METRI DI ALTEZZA E LARGO 80 CM CHE SI RISCALDA SOLO NELLA PARTE ALTA PER CIRCA 30 CENTIMETRI. IL TECNICO MI DISSE CHE DIPENDEVA DA UNA VALVOLA E ME LA SOSTITUI’. PER UN PO’ HA FUNZIONATO REGOLARMENTE MA ORA RIFA’ LO STESSO DIFETTO. DA COSA POTREBBE DIPENDERE? GLI ALTRI TERMOSIFONI FUNZIONANO REGOLARMENTE. LA CALDAIA E’ UNA DI QUELLE COMPATTE INSTALLATA 5 ANNI FA- LA RINGRAZIO PER LA RISPOSTA.
Gentile Natale,
da quanto mi racconti il tuo impianto ha problemi di bilanciamento idraulico.
In altre parole l’acqua va dove le viene più comodo e, evidentemente, quel grande radiatore non le è comodo.
Per questo motivo l’idraulico che fa le manutenzioni al tuo impianto, dovrebbe intervenire per privilegiare quel radiatore, magari togliendo un pò di portata d’acqua ai radiatori che hanno più facilità a riscaldarsi.
Grazie per il tuo commento e a presto!
Buon giorno Marcello, veramente interessante la tua esposizione. Approfitto per una domanda:teleriscaldamento condominiale( 18 utenze); ogni utenza provvista di contabilizzatori con sistema Conteca Caleffi in cui inserito un regolatore di portata.Aumentando la portata aumenta di conseguenza anche il consumo oppure il contrario? Grazie per la gentile collaborazione
Penso che questo argomento dia delle delucidazioni… ma chiude la porta a chi vuole quantomeno provare a far da se.
Premetto che non sono del mestiere, ma che allo stesso tempo penso sempre che “se qualcuno può farlo, imparando, posso farlo anche io” … Lungi da me il pensiero di fare una “messa a punto” alla pari di un tecnico che fa questo mestiere da decenni, tuttavia sarebbe anche opportuno secondo me dare qualche spunto a chi vuol provare a sistemare le cose…
Abito in una villetta a schiera su 3 livelli (caldaia al centro) impianto esistente da precedente riscaldamento centralizzato… (tubi in ferro di grandi dimensioni che man mano si restringono alle estremità più luntane. Nessun collettore, nessuna valvola… tutto in comune… e spero di far presto la sostituzione inquanto avendo questi tubi non coibentati, probabilmente un 20% di calore va a farsi benedire nelle murature)
Quando ho preso casa 3 anni fa ho fatto la pulizia dell’impianto, ed ho installato tutti i detentori nuovi + valvole termostatiche… e son sorti anche a me i succitati problemi… mi sono documentato in rete ed ho scoperto il discorso del “bilanciamento” dell’impianto… ed immagino che ci arriva in questa pagina, probabilmente sta facendo ricerche a riguardo in rete… Mi sento di dare un aiutino dicendo: Immaginate un tubo dell’acqua (canna dell’acqua)…. se ci mettete un dito alla punta, la pressione aumenta e l’acqua va più lontano… beh, l’effetto del detentore o del collettore, o di un eventuale bilanciamento, fa arrivare l’acqua a quel radiatore lontano, dove altrimenti non arriverebbe…
In giro trovate tante fesserie del tipo “Le valvole termostatiche bilanciano l’impianto automaticamente..” è vero solo in parte… SOLO se il riscaldamenteo è sempre acceso e tutte le stanze arrivano alla temperatura di chiusura della valvola stessa… quindi delle stanze arriveranno in temperatura per prime..e delle altre molto… molto dopo.
Devo dire che alla fine facendo delle prove, ho ottenuto dei risultati decenti tenendo i detentori più vicini alla caldaia.. più chiusi e man mano che mi allontano…li apro di più.. ma ci sono diverse prove da fare… e consiglio di farle con le termostatiche o manopole completamente aperte. Se riuscite a far arrivare l’acqua ovunque a manopole al 100% senz’altro il risultato sarà migliore quando le impostate alla giusta temperatura.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Marcello della mia considerazione…
E ripeto… solo per questione economica al momento mi tengo la SaunierDouval del 2001 e non ho rifatto l’impianto in maniera più moderna…spero che la fine del periodo d’austerità in Italia, ci permetta di fare qualche lavoretto in più.
Buongiorno Gionatan!
Corrette le cose che scrivi ma, come scrivo spesso, la termoidraulica non è argomento da principianti o da fai-da-te come verniciare una cornice…
Il mio suggerimento per chi ha i problemi che descrivo nell’articolo col suo impianto di riscaldamento, è rivolgersi a un professionista serio della sua zona per una analisi più complessiva del problema.
Grazie per le tue ottime considerazioni e a presto,
Marcello Contu
Premetto che non sono un idraulico e che faccio tutt’altra professione ma mi chiedo … che senso ha denigrare gli altri suoi colleghi ed autoincensarsi come soggetto avente la soluzione? Se avesse semplicemente indicato la (sua) soluzione avrebbe avuto un certo appeal in questo modo invece non vedo come le si possa dare credito.
Gentile Marco,
grazie per il tuo commento.
Il mio intento non è denigrare i miei colleghi ma raccontare quello che vedo in giro tutti i giorni.
Per verificare che ho ragione puoi fare un semplice test: chiama una ditta di termoidraulica lamentando i problemi che ho scritto nell’articolo, riconducibili a un errato bilanciamento idraulico dell’impianto di riscaldamento.
Successivamente converrai con me che nessuno avrà individuato realmente il problema; in compenso avranno tentato di “appiopparti” un nuovo circolatore o chissà cos’altro.
Grazie e a presto!
Marcello Contu
Buongiorno Marcello,
ti espongo il mio problema. L’anno scorso ho cambiato la vecchia caldaia del mio appartamento. Modello caldaia nuova Immergas ZEUS 24kw. Con la nuova caldaia però l’impiamto caloriferi è diventato rumoroso. Sento lo scorrere dell’acqa qunado la caldaia è accesa. Il tecnco della manutenzione mi ha abbassato la velocita del circolatore portandola a 2 ( da 3). Ma il rumore è solo leggermente di inuito e, per la mia sensibilità, è fastidioso. Ho provato a abbassare ulteriormente la velocita del circolatore mettendo a 1 ed in effetti cosi il rumore quasi sparisce. Peccato che sul manuale della caldaia è espressamente detto che a 1 “la caldaia non funziona correttamente”. Si può fare qualcosa per risolvere il mio problema?
Grazie,
Daniele
Buongiorno Daniele!
A parte la rumorosità, riscontri qualcun altro dei problemi dei quali parlo nell’articolo?
“Purtroppo” no. All’inizio c’era aria e i caloriferi erano in parte freddi e sentivo un borbottio. Ma dopo aver sfiatato l’impianto tutto si è sistemato. A parte il rumore di acqua che scorre. Con la vecchia caldaia non me ne ero mai accorto. Tieni conto che l’impianto è molto piccolo. Ho in tutto 3 termosifoni per un appartamento di 60mq. Quando hanno cambiato la caldaia hanno anche fatto un lavaggio delle tubature con un apposito liquido. Cosi mi hanno detto.
No. All’inizio c’era aria nell’impianto che comportava gorgoglio e caloriferi caldi in modo non uniforme. Ma dovo aver sfiatato tutto rientrato. Tieni conto che l’impianto è molto piccolo, solo 3 caloriferi in totale (3 stanze, appartamento 60mq). Quando hanno sostituito la caldaia hanno fatto anche il lavaggio dell’impianto con apposito liquido.
Caro Daniele,
sinceramente se facendo funzionare la caldaia col circolatore a 1 non riscontri altri problemi, lasciala così e non ti preoccupare!
Ciao Marcello!
Grazie per aver cercato di fare un po’ di chiarezza sull’argomento, che a distanza di quasi 2 anni sembra ancora molto attuale.
Concordo pienamente con il tuo punto di vista sullo studio e la necessità di imparare sempre nella vita e nel lavoro… ma veniamo al dunque, volevo farti una domanda per avere un tuo parere: ho sostituito nell’impianto di riscaldamento un termosifone perché la stanza non era adeguatamente calda essendo la più esposta di casa.
Ho optato per montare un termosifone con interasse di 200 cm mentre prima ne montavo uno da 70.
Il montaggio è stato semplice e relativamente veloce, ma ora sto riscontrando un problema: il termosifone non si scalda correttamente, ovvero il primo elemento, quello vicino ai tubi di carico e scarico, si scalda a dovere. Gli altri elementi sembrano non arrivare mai a temperatura.
Ho provato ad agire sulla valvola detentore con diverse impostazioni, senza avere nessun risultato evidente.
Ho verificato la presenza di aria ma ora dalla valvola esce solamente acqua.
Ora mi chiedo se il prima di sostituire il radiatore dovevo valutare se le tubature erano sufficienti o adeguate, per la precisione le tubature sono in rame da 12 mm.
La domanda è dunque: credi sia un problema relativo al bilanciamento dell’impianto o qualcosa di più complesso/grave?
Grazie mille
Fabio
Gentilissimo Marcello, intanto grazie per aver pubblicato domande e risposte su una questione per me al momento molto sentita. Vorrei chiedere anche un parere su una situazione che riguarda il rapporto tra l’impianto del mio appartamento e quello condominiale. Da quando è stata installata la contabilizzazione con sostituzione delle pompe in caldaia sono iniziati i problemi. Io sono al quarto piano, di sei, e ad oggi la circolazione nel mio impianto è invertita, l’acqua circola, lentamente, in senso contrario a una temperatura di una trentina di gradi. Sono riuscito a misurare le temperature di mandata e ritorno della colonna al mio piano e a quello di sotto: 4°, 65 man. / 42 rit. al 3°, 67 man. / 60 rit.
Può dipendere dal mancato bilanciamento degli appartamenti sulla colonna?
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti
ciao a tutti nn ci capisco un h di idraulica e termoidraulica, ma ahime’ mi sto documentando… ho preso da poco una casa in affitto. casa su piu’ livelli, cn una caldaia biasi che mi serve sia per l’acqua calda che per il riscaldamento. ho riscontrato delle anomalie
1) al piano terra ed al primo piano i termosifoni sono molto caldi ed hanno un calore direi uniforme, tubi mandata bollenti e quelli ritorno non caldi qnti gli altri ma quasi… (la caldaia si trova al piano terra) nella taverna piano diciamo meno 1 ho tre termosifoni due grandi da dodici elementi ed uno nel bagno per scaldare gli asciugamani (scalda salviette), quello del bagno e’ sempre stato bollente quelli grandi che dovrebbero scaldare la taverna nn scaldavano bene dopo un paio di visite l’idraulico capisce che aveva invertito i tubi mandata e ritorno (qsto solo in questo piano negli altri tutto ok) sistema la situazione e noto subito che la parte superiore del termosifone si scalda molto è bollente e sembrano funzionare meglio di prima però dopo un giorno al tatto mi rendo conto che soprattutto un termosifone quello piu’ vicino alla porta e piu’ soggetto credo al freddo ed all’umidità nella parte bassa è tiepidino freddino e soprattutto ho scoperto che i tubi di ritorno dei termosifoni ed il tubo di ritorno nella scatola nel muro sono due tiepidi ed un freddino. ho letto che tra il tubo di mandata e quello di ritorno ci devono essere tra i 10 ed i 20 gradi differenza beh ragazzo il tubo della mandata è molto caldo dopo poco devo togliere la mano per il calore quello del ritorno posso tenerlo senza problemi…. aiuto!
Marcello bellissimo articolo pero’ ritengo che la risposta che hai dato a Daniele nn sia da grande tecnico.
Io nn sono idraulico sono un tubi sta saldatore e forse gli impianti che faccio io sono già progettati in modo bilanciato. La mia domanda è questa : con gli impianti di casa si possono raggiungere gli stessi risultati degli impianti industriali ?
Se si come?
Grazie
Ciao Giuseppe!
Sai, il problema è che le persone si aspettano che la risposta a una loro domanda possa risolvere problemi anche molto complicati da affrontare.
In molti casi infatti, bisognerebbe essere sul posto, fare dei test e risolvere il problema definitivamente.
Dato che non sono dotato di questa “Puttenza della Mende”, devo necessariamente semplificare.
Sono certo che mi perdonerai!
Non ho però capito bene la tua domanda: nello specifico cosa intendi dicendo “con gli impianti di casa si possono raggiungere gli stessi risultati degli impianti industriali”?
A quali risultati ti riferisci?
Grazie e attendo di leggerti!
Caro Fabio,
ho avuto un problema simile e di recente, dove il termosifone da 200 cm sostituiva un ventilconvettore.
La tua ricerca è corretta ma ricorda che si chiama “bilanciamento idraulico” proprio perché si tratta di un equilibrio.
Da quanto racconti quel radiatore non ha una portata d’acqua sufficiente, ma per ampliarla non devi solo lavorare sul suo detentore (che devi mettere su “tutto aperto”).
E’ invece necessario che lavori sui detentori degli altri termosifoni, andando gradualmente a chiuderli, partendo dai termosifoni che senti che vanno in temperatura più facilmente appena accesa la caldaia.
Il concetto è che chiudendo i detentori dei termosifoni “agevolati”, ci sarà più portata d’acqua disponibile per il termosifone che non riesci a far andare in temperatura.
Provi e mi fai sapere com’è andata?
Grazie e a presto,
Marcello
P.S. Mi raccomando: procedi a piccoli passi, magari mezzo giro per volta, per ogni radiatore “agevolato” e dai tempo all’impianto di lavorare.
Quindi non aspettarti di ottenere risultati nel giro di 10 minuti!
Ciao Marco!
Già da aprile avevo i brividi a pensare ai casini che succederanno con l’installazione dei sistemi di contabilizzazione.
E’ infatti molto delicato lavorare su impianti spesso vecchi, con tubazioni magari invase dalla ruggine e dal calcare.
Se può certamente essere che un bilanciamento idraulico non corretto non fa andare in temperatura i piani alti del condominio, non capisco come ti possano aver invertito la circolazione dell’impianto!
Hai sottoposto il problema ad amministratore di condominio e manutentore?
Grazie e fammi sapere come si evolve la situazione,
Marcello
Ciao Cristiano!
Vengo subito alle tue questioni:
– se mandata e ritorno di un radiatore sono invertiti lo scopri subito notando che il radiatore non si riscalda in modo omogeneo ma per metà (a triangolo)
– il fatto che i radiatori diventino bollenti, forse non è il modo ottimale di usarli
– se qualcuno non raggiunge le temperature richieste, certamente un buon bilanciamento idraulico potrà finalmente farti ottenere dal tuo impianto un migliore benessere.
Grazie e fammi sapere come va,
Marcello
Ciao Gianluca,
come dici tu le valvole di preregolazione sui radiatori sono un buon modo per fare il bilanciamento dell’impianto di riscaldamento.
Infatti consentono di decidere la portata d’acqua per ogni termosifone e, di conseguenza, di fargli emettere la giusta quantità di calore.
Tieni presente che un impianto di riscaldamento con un buon bilanciamento idraulico e le teste termostatiche può farti ridurre i consumi fino al 30÷35%.
Per questo motivo in nazioni dotati di buona sensibilità ambientale come la Germania, di fatto le valvole di preregolazione sono l’unica scelta che trovi a listino.
Sperando di averti chiarito un pò le idee, ti saluto cordialmente!
Marcello
Ciao Marco,
condivido al 100%.
Grazie e a presto,
Marcello
Grazie Marcello per la pronta risposta.
Non mi spiego, e il tecnico incaricato dal condominio non considera la questione degna di nota, come sia possibile che dalle tubazioni della colonna condominiale l’acqua si muova, se pur lentamente, in senso contrario. Le pompe della caldaia centrale, a giudicare dal
più che sensibile sibilo proveniente dalle tubazioni, lavorano a velocità sostenuta. Io vorrei anche approfondire la normalità o meno della differenza di temperatura sulla tubazione di ritorno che al 4° piano è di 42 gradi e al 3° di 59 gradi (val. media di + misurazioni).
Grazie ancora per l’interesse.
A inizio stagione l’impianto (senza caldaia vi è uno scambiatore di calore) è partito con due accensioni,
io ho insistito per fare qualche esperimento e chiesi di mandare in circolo l’acqua ad ogni inizio di ora per soli 35 minuti.
Non sono riuscito ad avere una risposta sulla fattibilità (in automatico ovviamente) di tale esperimento.
Le ore di accenzione sarebbero sempre 14 e i termosifoni in ghisa sarebbero sempre caldi poi tiepidi finendo di cedere alla stanza il calore dopo 25 minuti quando riprende a circolare l’acqua calda.
Modulando opportunamente la temperatura dell’acqua in circolo si potrebbero soddisfare anche le differenze di temperatura nei vari momenti della giornata
Domanda …. “Si possono ipotizzare problemi tecnici, normativi, o questa tecnica è già stata utilizzata altrove?”
Ho trovato anche questo:
https://m.youtube.com/watch?v=Hh_L8MDAQw0
Vorrei capire una cosa:
in impianti condominiali a colonne verticali
esistono problemi tecnici a programmare la partenza delle pompe ogni ora per 35 minuti?
Agendo in questo modo i problemi legati allo squilibrio idraulico dovuto alle termovalvole potrebbero sparire e forse non sarebbe nemmeno necessaria la sostituzione della pompa con altra a giri variabili visto che i termosifoni in 25 minuti perderebbero buona parte del calore e sarebbero tutti pronti ad accettare un pieno di acqua calda appena arriva (come avviene in assenza di valvole termostatiche).
grazie
Il bilanciamento viene fatto per correggere lo squilibrio termico, ma perchè non acquisire in precedenza gli elementi atti a bilanciare in anticipo tale anomalia?
I contacalorie consumate dai vari termosifoni sono degli oggettini da applicare su tutti i termosifoni, questi, per fornire validi dati alla contabilizzazione dei consumi volontari devono poter avere due valori “temperatura ambiente e temperatura del termosifone” se la temperatura del termosifone è maggiore di quella ambiente vuol dire che il termosifone stà cedendo calore all’ambiente.
Questi contacalorie fanno rilevazioni di continuo e “periodicamente” limtrasferiscono a chi li deve poi elaborare.
Una serie di elaburazioni possibili di questi dati fatta magari senza attivare le valvole termostatiche (magari esaminando i dati preventivi alla loro installazione) può consentire:
a) di conoscere la temperatura di mandata dei vari termosifoni presenti
b) gli apporti di calore dovuti alla irradiazione solare,
c) le temperature dei vari ambienti
……..
insomma una serie di valori atti a determinare in modo scientifico “come” bilanciare l’impianto ancora prima della installazione delle valvole, prima che si verifichino tutti gli inconvenienti che altrimenti ci rovineranno la vita negli anni seguenti.
La normativa che ci impone l’adozione di queste modifiche contiene una indicazione di tipo economico “la spesa deve essere recuperata con i risparmi derivanti da una migliore distribuzione del calore in otto anni” certo che per valutare “se” l’obbligo ci compete sarebbe opportuno poter disporre di un preventivo di spesa che consideri “tutte le spese necessarie” e non si limiti al costo di poche voci.
Se le valutazioni legate al bilanciamento necessario vengono fatte in anticipo, il bilanciamento costa poco e costa poco una eventuale correzione di qualche possibile errore, se fatto dopo comporta ore ed ore di lavoro … con risultati che si ottengono dopo anni.
Insomma bisognerebbe mettere i contacalorie “prima” delle valvole, tanto lo si può fare senza svuotare l’impianto in pochi minuti a termosifone.
Poi … dopo aver esaminato i risultati si possono desumere i correttivi opportuni da applicare ad ogni valvola.
E quelli da apportare alle colonne, alla pompa.
Come tutte le cose l’esperienza può poi fornire le indicazioni necessarie a trarre dall’esame delle rilevazioni successive i consigli e la valutazione economica di eventuali ulteriori interventi (cappotto, insufflazione, solare termico, solare termodinamico, ….. fotovoltaico con scambio sul posto a supporto dei consumi elettrici condominiali per le pompe e l’acqua calda centralizzata …) insomma tanti interventi che offrono dei risparmi significativi e …. se applicati con adeguati recuperi fiscali talvolta si pagano da soli.
I sistemi di bilanciamento idraulico negli impianti a colonne montanti sono noti da decenni e non c’è bisogno di colpi di teatro tipo accendere le pompe per 35 minuti all’ora.
Allo stesso modo non si può prescindere dall’installazione di circolatori inverter.
Grazie e a presto,
Marcello
Luigi, ti ho risposto su questo a un altro commento!
Grazie,
M.
E una questione un pò tecnica ma provo a risponderti semplificando e andando un pò a monte rispetto a quanto tu dici…
Nel “mondo civilizzato” il termotecnico, durante la progettazione decide tipo e dimensione dei terminali (radiatori,…) ambiente per ambiente, sulla base della differenza di temperatura tra acqua di impianto e temperatura di progetto per ogni ambiente.
Giusto per la cronaca, questa temperatura non dovrebbe essere uguale per ogni ambiente, ma dovrebbe essere:
– zona giorno: 20-21 °C circa
– zona notte: 17-18 °C circa
– bagni o cabine armadio dove ci si spoglia: 25-26 °C.
A parte questo il tecnico dovrebbe dichiarare come l’impiantista dovrà impostare il detentore a installazione conclusa.
I contacalorie e gli altri dispositivi che ho visto finora non avevano la necessaria precisione per poter fare quanto tu dici e, non per diffidenza verso il genere umano, ma credo che nessuno si metterebbe a fare ragionamenti approfonditi come da te indicato.
Grazie per il tuo approfondito commento e a presto,
Marcello
Buongiorno,
mi servirebbe un parere da un esperto, ho unificato due appartamenti, un trilocale ed un bilocale. Ho lasciato però gli impianti separati con le relative caldaie. Sto rilevando parecchi consumi ed Effettivamente, avendo due caldaie che lavorano in parallelo, i consumi sono il doppio rispetto a quelli che avevo prima. Secondo lei, se facessi gestire tutto l’impianto da un unica caldaia dovrei ridurre un po’ i consumi? La mia intenzione, senza fare interventi di muratura ( le caldaie sono adiacenti ), è di mettere in serie i due impianti idraulici baypassando una caldaia e facendone lavorare quindi solo una per il riscaldamento.
Cosa ne pensa?
Grazie mille
Bravissimo!! finalmente ho capito come mai al piano interrato non funzionano per niente i caloriferi. Purtroppo la maggior parte degli idraulici sanno vendersi bene e i risultati sono questi e a fior di spese. Grazie ancora
Chiedo un aiuto,
avendo il riscaldamento a pavimento e tutte le stanze sono regolare da singoli termostati,mi è stata montata una caldaia a condensazione da 35 kw e vedo che non riesce a mantenere costante la temperatura come dovrebbe a 40°,ma si accende arriva subito a 45° e si spegne in continuazione e l’acqua che arriva nei singoli impianti ci mette un secondo ad arrivare a 40° spegnendosi la caldaia arriva fino a 30 e per questo motivo le camere non mi arrivano a temperatura,però ho notato che accendendo tutti i circuiti insieme la caldaia rimane in temperatura finché non cominciano a chiudersi i singoli settori,insomma mantiene solo quando sono tutti aperti e volevo sapere se questo può derivare da una caldaia troppo potente.
Il progetto dell’impianto riporta che consuma 8,6 kw,la casa di 120 mq ha due bagni con dei scaldasalvietti diretti non regolati da un termostato ed è classificata come A3
Grzie
Buongiorno Simone,
e grazie per il tuo commento!
Da quanto mi dici sono evidenti un paio di cose:
– caldaia sovradimensionata, tenuto conto che il radiante va tenuto acceso sulle 24 ore
– caldaia non adeguatamente “modulante”, cioè non capace di adeguare il suo comportamento alle richieste dell’impianto a pavimento.
La “modulazione” è questo: hai presente quando guidi l’auto, dove, a seconda se devi accelerare o rallentare, premi di più o di meno l’acceleratore?
Una caldaia non adeguatamente modulante è come che vada “a scatti”, oppure che anche al minimo prema troppo l’acceleratore. Per poi spegnersi.
Detto questo potresti avere anche problemi di bilanciamento idraulico sui circuiti ma, per darti una risposta compiuta, dovrei fare un pò di test sul tuo impianto.
Grazie e a presto,
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista™
Creatore di Calor360™ – L’impianto di Riscaldamento garantito 20 ANNI
Gentile Manuela,
hai capito come mai non funzionano o anche risolto i tuoi problemi?
Grazie e a presto,
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista™
Creatore di Calor360™ – L’impianto di Riscaldamento garantito 20 ANNI
Grazie Marcello,
allora devo cambiare la caldaia?, quella che ho ora è una Biasi rinnova cond* 35 kw,montata in sostituzione di una Vailant sempre da 35 kw che mi hanno rubato, il problema però c’era anche con la Vailant anche se provata solo per un mese, forse queste caldai troppo potenti non si possono modulare come serve a me ? che caldaia mi consigli?
Grzie
Per avere informazioni più dettagliate, rispondi alla email che ti ho inviato.
A presto!
Ciao Gabriele,
può essere una buona soluzione, se non devi fare troppe opere murarie per modificare gli impianti esistenti.
Ovviamente bisognerebbe prima verificare che la caldaia che vuoi mantenere è dimensionata correttamente per gestire la somma delle due unità.
Se ti va che ci ragioniamo insieme, contattami pure alla mia email personale [email protected]
Grazie e a presto,
Marcello
ho bisogno di una consulenza nella palazzina dove ho installato le valvole all’ultimo piano ho dei consumi pazzeschi cosa posso fare? sembra che nessuno lo sappia
Ciao Margherita,
ti aiuto volentieri. Scrivimi una email al mio indirizzo privato [email protected] e ne parliamo.
Grazie e a presto,
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista™
Creatore di Calor360™ – L’impianto di Riscaldamento garantito 20 ANNI
Marcello, ti ho scritto all’indirizzo che mi hai dato 2 giorni fa ma ci sono dei problemi per la trasmissione puoi verificare? ciaio Margherita
pure il seguente concetto è importante: “”In Germania, il bilanciamento idraulico è obbligatorio per tutti gli impianti di riscaldamento nuovi e risanati. Lo prescrive il regolamento contrattuale ufficiale per prestazioni edili VOB, la norma DIN 18380 e il decreto sul risparmio energetico EnEv. Per il proprietario dell’impianto, il bilanciamento idraulico è condizione necessaria per l’ottenimento di sussidi statali.” (Fonte del testo in italiano: afriso)”