Se da un pò stai navigando su internet alla ricerca della soluzione perfetta per il tuo nuovo impianto di riscaldamento, certamente ti sarai già imbattuto nei sistemi in pompa di calore aria acqua.
Che in questi ultimi anni sono quelli che “la stanno facendo da padrone”.
Le pompe di calore aria acqua sono infatti molto interessanti:
Però, prima di proseguire, permettimi di dirti una cosa:
Per darti quante più informazioni possibile, in questo articolo vedremo:
Incontro tutti i giorni persone con le idee un pò confuse sulla scelta del generatore giusto per le sue esigenze.
Ossia su come “alimentare” il proprio impianto di riscaldamento, climatizzazione e come produrre l’acqua calda sanitaria.
Si tratta di un argomento, bello e interessante, ma coperto dalla nebbia.
Questo perché tutti pensano a vendere, ma nessuno dedica del tempo per spiegare decentemente:
E se nessuno spiega queste cose, la ragione è semplice: non ha nessun interesse a spiegartelo!
I tecnici non riescono a uscire dai loro paroloni difficili, presi a mostrarti quanto sono bravi…
Ogni produttore sul mercato vuole invece convincerti che lui è l’unico “paladino del risparmio energetico”…
Gli installatori, e se ne hai già incontrato qualcuno me lo confermerai, solitamente ti propongono le pompe di calore che in questo periodo hanno a sconto dal loro rivenditore.
Spesso senza nemmeno venire a casa tua per avere un’idea di come è fatta.
E senza farti domande basilari come:
E allora ho deciso di farti io da guida.
Se ti stai chiedendo perché io posso e gli altri no… beh, si tratta di scelte di vita!
C’è chi vuole avere la tranquillità di avere dei padroni che gli dicano cosa deve fare, e chi padroni non ne ha.
E questo perché, oltre 10 anni fa, ho deciso che avrei lavorato in questo settore in modo indipendente da qualunque marchio e qualunque produttore.
Detto questo, partiamo subito perché gli argomenti da trattare sono tanti!
Le pompe di calore non producono calore “bruciando” combustibili fossili come gas o gasolio, né tramite resistenze elettriche come il classico “scaldabagno” elettrico ancora presente in tante case.
Le pompe di calore funzionano con energia elettrica, e sono capaci di riscaldare e climatizzare le case secondo i principi dell’efficienza energetica perché trasferiscono più energia termica (calore) rispetto all’energia elettrica che “consumano” durante il funzionamento.
Come vedi nello schema qui sopra, le pompe di calore aria-acqua possono essere facilmente abbinate a un impianto solare-termico.
Ho parlato di trasferire energia e non di produrre energia perché la pompa di calore fà proprio questo:
Prende il calore da una sorgente fredda e lo trasferisce a un ambiente a temperatura più calda.
Questo significa che, se parliamo di pompe di calore ad aria (aria-aria e aria-acqua):
mentre, nel caso delle pompe di calore geotermiche, lo scambio di energia avviene col terreno.
Questo trasferimento di calore avviene tramite un gas refrigerante, mentre il passaggio tra funzionamento invernale e quello estivo dipende da una valvola di inversione di ciclo.
Se finora ho detto qualcosa che ti sfugge non preoccuparti: vedremo tutto nel dettaglio nei prossimi paragrafi!
Ovviamente non affronterò le soluzioni nate per il mercato industriale, o per le grandi strutture commerciali, ma solo quelle più adatte all’uso nel settore residenziale, del quale mi occupo tutti i giorni.
Oggi sono presenti sul mercato residenziale TRE TIPI DI POMPE DI CALORE:
Mentre un discorso a parte va fatto per gli scaldacqua a pompa di calore: dispositivi molto efficienti nati esclusivamente per la produzione di acqua calda sanitaria.
Per evitare di scrivere 30 pagine, in questo articolo affronterò in particolare le pompe di calore aria acqua e ti darò alcuni cenni sulle altre tipologie.
Che poi affronterò in profondità con altri articoli dedicati.
Come visto all’inizio, le pompe di calore aria-acqua trasferiscono calore dall’aria esterna all’acqua che poi scorrerà nei terminali di casa, riscaldandola in inverno e raffreddandola in estate.
In questo modo puoi avere sia il riscaldamento invernale che la climatizzazione estiva.
Per capirci a fondo, ti ricordo che per “terminali” intendiamo i dispositivi che distribuiscono il calore negli ambienti (radiatori, ventilconvettori, sistemi radianti,…).
L’abbinamento più comune per la pompa di calore aria-acqua è quello con un sistema radiante a pavimento, parete o soffitto, argomento che ho già sviluppato in altri articoli, ma è possibile usarla anche con radiatori (detti anche termosifoni) e ventilconvettori (o fan coil).
Vediamo le differenze tra le varie soluzioni.
I radiatori sono certamente i terminali più diffusi per il riscaldamento delle case italiane, ma solitamente puoi vederli combinati con la classica caldaia.
L’abbinamento tra pompa di calore aria acqua e termosifoni è una novità abbastanza recente e, effettivamente, le prime volte che ho proposto di sostituire la caldaia con una pompa di calore aria acqua mi hanno guardato in modo un pò strano!
In realtà per me è stata un’evoluzione abbastanza naturale…
Già con le caldaie a condensazione suggerivo di usare a gli impianti di riscaldamento, anche a radiatori a bassa temperatura, con accensione sulle 24 ore.
Con questo intendo che dovresti usare il tuo impianto in questo modo:
Per farti un esempio, ho un impianto di riscaldamento a Nuoro (Zona climatica D, 1.602 gradi giorno – non freddissimo ma nemmeno caldo!) che sta iniziando il 6° inverno e dall’inizio funziona 24 ore su 24 e attorno ai 38 °C di temperatura di mandata dalla caldaia a condensazione.
Con clienti contentissimi di come si sta a casa!
Quando 6-7 anni fa ho iniziato a parlare di bassa temperatura e accensione sulle 24 ore, tutti mi davano del matto, invece il tempo è galantuomo e mi ha dato ragione.
Il mio ragionamento era molto semplice: hai presente quando guidi la tua auto?
Mi pare intuibile che il primo comportamento è più omogeneo, non “strapazza” troppo l’impianto e fa risparmiare carburante…
ATTENZIONE:
Questo vale se ogni parte dell’impianto di riscaldamento è pensato per lavorare sulle 24 ore.
Se hai una vecchia caldaia a gasolio e provi a tenere accesa 24 ore al giorno rischi di “far fuori” 1.000 litri di gasolio in una settimana!
Ovviamente, se creare un impianto di riscaldamento a pavimento è possibile in una nuova casa oppure nel caso di ristrutturazione pesante, sostituire la caldaia con una pompa di calore aria acqua è molto interessante per lo scarso “impatto dei lavori”…
Il termo-idraulico lavorerà solo in centrale termica e non dentro casa, per cui non dovrai combattere con lo sporco o col disordine!
Da quando abbiamo iniziato a proporre le pompe di calore aria acqua per gli impianti di riscaldamento a termosifoni, in tanti hanno iniziato a chiamarla “caldaia a pompa di calore” o “caldaia elettrica”.
Che sono entrambe definizioni sbagliate, nate dalla fantasia di qualche addetto ai lavori che non sapeva nemmeno dove era messo!
Sono definizioni sbagliate proprio nel concetto: una caldaia PRODUCE calore bruciando un combustibile (che sia alimentata a gas, gasolio o pellet non cambia), mentre una pompa di calore TRASFERISCE calore come già detto qualche paragrafo fa…
Un altro tipo di terminale che puoi abbinare a una pompa di calore aria-acqua sono i ventilconvettori o fan coil.
Evitando di scendere troppo nel dettaglio, all’interno dei fan coil puoi trovare una batteria di scambio, nella quale scorre l’acqua prodotta dalla pompa di calore aria-acqua, e un ventilatore che manda l’aria della stanza “contro” questa batteria di scambio.
Ovviamente esistono altre componenti come sonde di temperatura, un’elettronica di controllo, a volte una valvola a tre vie, ecc… ma non voglio annoiarti.
Ma delle varie versioni e di tanti altri dettagli ti parlerò meglio in un altro articolo.
Forse le pompe di calore aria aria sono quelle che hai incontrato più spesso nella tua vita.
Non c’è produttore al mondo che non le abbia in gamma ma possiamo dividerle in TRE gruppi:
1. Mono-split: si tratta del classico climatizzatore che avrai visto mille volte, con un’unità interna e un’unità esterna.
Questi sistemi sono progettati per riscaldare (e raffrescare in estate) solo l’ambiente in cui sono installati, non l’intera casa.
2. Multi-split: le pompe di calore multi-split sono progettate per riscaldare più ambienti.
Sono costituite da un’unità esterna che serve più unità interne, installate in diversi ambienti della casa.
3. Canalizzate: le pompe di calore canalizzate sono progettate per riscaldare (e raffrescare) l’intera unità abitativa, “soffiando” aria nei diversi ambienti della casa.
Nel caso di case ampie, possono essere utilizzate varie macchine per trattare le varie zone: in questo modo puoi riscaldare diversamente, ad esempio, la zona giorno e la zona notte.
Esistono anche soluzioni capaci di dare una temperatura diversa in ogni stanza.
Devo dire che non amo particolarmente i primi due tipi per il settore residenziale, in quanto li trovo abbastanza rumorosi (anche le macchine di ultima generazione) e mi infastidisce il flusso dell’aria addosso. Soprattutto durante il raffrescamento estivo.
Ho ottenuto invece risultati particolarmente interessanti con i sistemi canalizzati e mi piacciono perché:
Devo però fare una precisazione…
Con le soluzioni split è sufficiente fare un corretto calcolo delle dispersioni dell’ambiente servito e non vai incontro a sorprese.
Invece un impianto canalizzato va progettato in ogni suo più piccolo dettaglio, e con questo intendo:
Se non curi tutti questi aspetti sarà praticamente impossibile avere un impianto che funzioni senza rumorosità e farti sentire addosso i flussi dell’aria.
E se ti sembrano cose troppo complesse non preoccuparti: le farò io per te!
Un’alternativa alle soluzioni viste finora è un impianto geotermico.
Le pompe di calore geotermiche rappresentano un argomento molto complesso, al quale certamente dedicherò un articolo nei prossimi giorni.
Per ora mi limiterò quindi ad accennarti gli aspetti più importanti.
Una pompa di calore geotermica, anziché scambiare energia con l’aria, come nelle soluzioni viste finora, usa il suolo come fonte di calore e dissipatore.
Gli infiniti modelli presenti sul mercato possono essere raggruppati nelle tipologie che vedi nello schema qui sopra:
Il geotermico è certamente di una soluzione più di nicchia, ma molto interessante per l’altissima efficienza energetica.
Sono di nicchia fondamentalmente per TRE motivi:
Per chiudere voglio parlarti di un’altro interessante tipo di pompa di calore: quello per la produzione di acqua calda sanitaria.
Viene chiamato scaldacqua a pompa di calore, scaldacqua in pompa di calore o scaldabagno a pompa di calore.
Il funzionamento è semplice: un serbatoio isolato contiene l’acqua per gli usi sanitari (docce,…) che viene scaldata da una piccola pompa di calore messa sulla parte alta del serbatoio.
L’alimentazione è sempre elettrica ma riscalda l’acqua con un’efficienza che è almeno 6 volte migliore di quella del classico scaldabagno elettrico (o boiler) che vedo ancora in troppe case, che invece funziona con una resistenza elettrica!
Possono essere “fatti collaborare” con un sistema solare-termico e, gli ultimi modelli entrati in commercio, possono sfruttare in modo intelligente l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico.
NOTA: In questo articolo ho volutamente trascurato i sistemi radianti (a pavimento, parete, soffitto). Se ti incuriosiscono, ti suggerisco la lettura di questi articoli:
Marcello Contu
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Complimenti Marcello, un altro articolo ricco di informazioni pratiche.
In effetti anche a me è capitato di sentire il fastidio di cui parli ma, sino ad oggi, non ne conoscevo la causa.
PS: la guida l'ho fatta leggere al mio idraulico, perchè si facesse un esame di coscienza.
Ciao Giovanni, grazie per il commento.
Se ho dedicato tempo (alcune decine di ore, sigh...)
a scrivere questa guida è anche perché mi sono scocciato
di vedere "gli esperti" dire bugie spudorate davanti ai
loro clienti pur di portare a casa un interventino in assistenza.
Credo che sia ora di spazzare via dal mercato tutti gli
improvvisati e i disonesti.
Perché i clienti non sono stupidi.
A me è già capitato personalmente di incontrare una
cliente ultra-ottantenne che si era documentata
su internet in merito a problemi tecnici: finito
il tempo dell'anello al naso.
P.S. Devo ricordarmi di scrivere un articolo sui
termo-idraulici che dicono di sostituire un pezzo
sulla caldaia ma, stranamente, lo portano sempre via...
Un giorno spiegheremo perché!
P.P.S. Per aiutarti, il motivo non è lo smaltimento ;-)
E bravo Marcello!
Grazie Sebastiano. C'è qualcosa in particolare che hai apprezzato o degli aspetti che devo approfondire meglio?
Il tecnico porta via il pezzo perché anche lui deve dimostrare che quell'intervento lo ha effettuato davvero e lo deve rispedire in ditta per poter avere il suo corrispettivo! Le ditte serie lavorano così! Parlo ovviamente di tecnici specializzati di un marchio ben preciso, non di coloro che son "specializzati in tutto"!
Buongiorno Daniela.
Questo è vero se l'intervento è stato realizzato in garanzia, per cui l'installatore deve rispedire il pezzo in azienda per avere il rimborso.
Se lavori nel settore, come mi è sembrato per come tu sei informata, sai bene che ci sono tutta un'altra serie di motivazioni, un pò meno lecite.
Stay tuned!
Davvero complimenti, ottimo articolo!!
Non Ho capito l'incipit " se sei un ingegnere non leggere",
onestamente da Ingegnere questo articolo mi ha arricchito non poco!!
Continua cosi, in bocca al lupo! ;)
Grazie per il tuo commento: sono lieto che abbia trovato la lettura interessante!
L'incipit ha questo senso: avendo molto semplificato concetti di termotecnica, certamente il lettore medio ne trae vantaggio, mentre mi aspetto che i tecnici storcano il muso!
Però potevi aggiungere che gli idraulici certe cose non le fanno per male ... è che proprio non le sanno. :-) Bell'articolo. (Neanche io ho storto il naso ;-))
Vincenzo, condivido sul fatto che la maggior parte non sono in malafede.
Contemporaneamente credo che chi non ha i requisiti minimi per stare sul mercato, dovrebbe mettersi da parte: quando ti vendi come la soluzione ai problemi del cliente e ogni nuovo intervento è esso stesso il problema... mi sembra che non vada bene.
Quando prendi dei soldi al cliente per il tuo intervento che non ha risolto ma amplificato... uguale!
Non è più tempo per chi si improvvisa: è arrivato il tempo dei professionisti. E, come sai, non dipende né da quanti anni hai o in che anno hai iniziato l'attività.
La domanda per me è: quando hai smesso di studiare?
Grazie per il commento e, se ci sono altri argomenti che ti piacerebbe venissero sviluppati, scrivimi pure qui, o su Facebook (https://www.facebook.com/IlTuoAmicoImpiantista): proverò a parlarne in uno dei prossimi post!
bravo marcello....io ho capito tutto....ma forse avrei diviso il post in due puntate....
Ho installato nella mia abitazione una caldaia a pellet red 365 e I consumi per 18 ore al giorno di riscaldamento , su 170 mq , è di 2 sacchi da kg 15...circa 10 euro. Manutenzione pari a zero , autonomia con carico 1 settimana. ..come vedi hai poco conoscenza sulla materia pellet. .
Ciao Massimo!
Mi fa piacere che tu sia contento della soluzione trovata per casa tua.
Io confermo le cose che ho scritto nell'articolo, in particolare:
- Se tu hai quei consumi con la tua caldaia, probabilmente vivi in una casa ben coibentata, per cui, con sistemi diversi come una caldaia a condensazione o una pompa di calore aria-acqua ad alta efficienza, spenderesti ancora di meno.
- 2 sacchi di pellet x 15 kg al giorno sono pur sempre 900 kg al mese: chi li sposta?
Se lo fai tu, è un'attività che trovi gradevole?
La fa qualcun altro per te?
Avrai sempre voglia di farlo?
Come vedi, le mie perplessità restano inalterate e continuo ad amare soluzioni diciamo più automatiche!