Sei vittima di una stufa a combustibile liquido? – Riscaldamento da incubo (puntata 2)

20150202_095351Stamattina a Nuoro nevicava.

Anziché stare nel mio candido lettino o sul divano a vedere lo splendido panorama, ho deciso che, tanto per cambiare, sarei andato in ufficio…

A un certo punto, mi è apparsa questa scena terrificante: un uomo camminava sul marciapiedi innevato.

Ma la cosa inquietante non era questa. D’altronde era anche ben equipaggiato: scarpe adatte a non scivolare, un bel giubbotto pesante, cuffia in lana.

Aveva i giornali sotto braccio ma anche… all’inizio non capivo cos’era QUELLA COSA che trascinava con fatica.

QUELLA COSA era un coloratissimo bidoncino di combustibile liquido, presumo per la stufa di casa sua (usi diversi sono da sconsigliare vivamente!)

Ora, che qualcuno mi spieghi per quale motivo una persona sceglie un SISTEMA DI RISCALDAMENTO che, PER FUNZIONARE:

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Anche tu spendi almeno 2.500 euro all’anno per riscaldare la tua casa?

2059075 - Caldaia gasolioIn questi anni mi è capitato di vivere mille volte (vabbé, si fa per dire!) una certa situazione.

Ho incontrato tante famiglie che spendono almeno 2.500 euro all’anno per riscaldare casa e produrre l’acqua calda sanitaria.

E, ripensandoci a posteriori, tutte hanno in comune alcune caratteristiche:

– Nella loro centrale termica si trova, come una Regina nella più bella Sala dei Ricevimenti, una caldaia a gasolio come quella in foto, con almeno una trentina d’anni di “onorata” carriera.

– Se chi ne cura la manutenzione è un impiantista preparato, funziona abbastanza regolarmente.

– I suoi proprietari vivono uno strano sentimento: come vittime della Sindrome di Stoccolma sono innamorati del proprio carnefice!

Come ci racconterà Matteo nel video qui sotto, dobbiamo farci un paio di confessioni.

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Una caldaia a condensazione per vivere la tua casa come vorresti?

termosifone

I problemi con la vecchia caldaia, sono diventati per Beniamino e la sua famiglia l’occasione per vivere la casa in modo nuovo. Completo.

Infatti i costi di utilizzo gli impedivano in casa il benessere durante tutta la giornata e, come tanti oggi in Italia, dovevano adattarsi ad accendere l’impianto di riscaldamento per pochissime ore al giorno.

E nelle altre? Beniamino non ce l’ha raccontato, ma credo che la soluzione può solo essere qualche maglione in più!

L’installazione della nuova caldaia a condensazione è durata meno di una giornata e da quel momento in poi la casa è tornata ad essere il loro nido accogliente.

Ma… non voglio dilungarmi oltre: leggi la sua testimonianza e a dopo!

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Riscaldamento autonomo o centralizzato? Una dura battaglia tra distacco e termoregolazione!

Vecchia caldaia a gasolioSempre più spesso sento tra le necessità urgenti di chi abita in condominio, la volontà di rendersi autonomi per quel che riguarda il riscaldamento.

E sinceramente non mi viene da dargli torto…

Tutti noi conosciamo, direttamente o attraverso l’esperienza del Cugggino di turno, che dipendere da un sistema di riscaldamento centralizzato solitamente crea questi problemi:

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riscaldamento centralizzato e distacco riscaldamento condominiale

Distacco dal riscaldamento centralizzato: ecco come funziona

Il distacco dal riscaldamento centralizzato condominiale è da sempre una delle ragioni per cui sorgono liti condominiali.

Prima dell’entrata in vigore della “riforma del condominio” non era possibile distaccarsi dal riscaldamento centralizzato, se non con l’autorizzazione dell’assemblea dei condomini.

Dal 18 giugno 2013 (data in cui è entrata in vigore la legge n. 220/2012),  finalmente il condòmino può scegliere autonomamente e senza il consenso degli altri condomini, di diventare termo-autonomo.

Colui che decide di staccarsi deve però dimostrare che sussistano le seguenti condizioni:

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