Se stai cercando informazioni utili per capire quale può essere il tuo nuovo impianto di riscaldamento, certamente avrai sentito parlare di impianti a pavimento radiante.
Se poi il tuo sogno è quello di giocare alla lotta sul pavimento con i tuoi bambini, senza rischiare il divorzio con tua moglie e senza trascorrere più tempo dal pediatra che a casa tua, sei all’inizio dell’articolo giusto.
In molti cercheranno di presentarti i sistemi a pavimento radiante come una novità assoluta, ma sappi che ti stanno raccontando una grande bugia.
E, se mi segui, te lo dimostrerò nelle prossime righe!
L’uomo, in ogni epoca storica, ha pensato che chi l’ha preceduto era un “ingenuo” rispetto a lui, mentre la storia prova esattamente il contrario.
Il pavimento radiante non è per nulla una novità: andando indietro nel tempo, puoi scoprire su Wikipedia che “Dal punto di vista storico, il primo edificio italiano di una certa importanza riscaldato con pannelli radianti è stato il Duomo di Lodi, per il quale nei primi anni ’60 è stato scelto un impianto in rame, tuttora funzionante.”
L’idea del riscaldamento a pavimento radiante come lo conosciamo oggi, con l’acqua calda che scorre all’interno di tubazioni immerse nel pavimento, risale all’inizio del ‘9oo, quando il professore inglese Arthur H. Barker brevettò il primo sistema.
Sistema che fu utilizzato in pratica la prima volta a Liverpool nel 1909 e da allora lo sviluppo tecnologico non si è mai fermato.
Allora non si usavano sistemi ad acqua ma ad aria calda, funzionanti come puoi vedere nell’immagine qui sotto:
Tornando ai moderni sistemi con tubazioni ad acqua, devo ancora lottare ogni giorno contro alcune leggende metropolitane:
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Risponderei volentieri a queste domande di persona ma, dato che ci sono, inizio a dirti cosa ne penso!
Questi problemi risalivano alla seconda metà del novecento e le obiezioni che ti dicevo sopra, allora erano più che giustificate.
I problemi erano soprattutto questi:
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Per questi motivi, gli impianti venivano fatti lavorare con acqua a temperature molto alte (anche di 70 °C), in case che disperdevano energia come un secchio bucato.
La regolazione si faceva solo manualmente, accendendo e spegnendo la caldaia, per cui le temperature del pavimento salivano anche a 38-40 °C e quelle dentro casa a 30 gradi, creando un sacco di problemi per chi ci abitava:
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Gli studi fatti nel tempo hanno dimostrato che non superare i 28-29 °C per la temperatura del pavimento evita qualunque situazione di malessere e che questi impianti, lavorando a bassa temperatura superficiale, offrono certamente un comfort superiore a quello ottenibile con tutti gli altri impianti (ad esempio, a radiatori o a convettori).
Per questo motivo, negli anni settanta tornano di moda i sistemi di riscaldamento a pavimento, accompagnati dai primi sistemi di regolazione del calore, e appaiono i materiali isolanti sotto le tubazioni, arrivando a un grande miglioramento di efficienza energetica.
Tuttavia, grazie al progresso tecnologico degli ultimi 40 anni, possiamo dire che i pavimenti radianti di oggi sono solo lontani parenti di quelli degli anni ’70.
I sistemi a pavimento radiante attuali non sono più solo sistemi per riscaldare la casa, ma permettono anche di raffrescarla, permettendoci di creare il clima ideale in tutti i mesi dell’anno.
Ma riepiloghiamo un attimo come funziona un sistema a pavimento radiante…
Su Wikipedia leggiamo il funzionamento in riscaldamento: “Il principio si basa sulla circolazione di acqua calda a bassa temperatura (in genere tra i 30 e i 35 °C) in un circuito chiuso, che si sviluppa coprendo una superficie radiante molto elevata. (…)”
Ovviamente, se nei mesi estivi facciamo scorrere dentro i tubi acqua fredda anziché acqua calda, otterremo un raffrescamento dell’ambiente.
Nell’immagine qui sopra puoi vedere lo schema di uno dei sistemi più diffusi, che viene realizzato con questa sequenza di operazioni:
Sopra il solaio di casa tua (al rustico), dopo aver passato tutte le tubazioni (corrugati elettrici, tubi dell’acqua per bagni e angoli cottura,…) bisogna realizzare un primo massetto, detto “di raso impianti”, che ha proprio la funzione di fare “sparire” queste tubazioni, inglobandole.
Dopo il massetto di “raso impianti” vedrai quindi in tutta la casa un pavimento liscio in cemento, sul quale poggeremo gli strati successivi.
E’ quindi il momento dell’isolante, che ha la funzione di ridurre al minimo le dispersioni di calore verso il basso.
Il materiale più usato è il polistirene, ma è anche possibile scegliere tanti altri prodotti, che differiscono tra loro per le prestazioni di isolamento: potresti voler usare un poliuretano espanso oppure altri materiali tipici della bio-edilizia, come il sughero o la fibra di cocco.
Oltre al tipo di isolante scelto, la dispersione di calore verso il basso sarà tanto minore quanto maggiore è lo spessore dell’isolante.
Lo spessore si decide sulla base di ciò che hai sotto di te: se sotto hai il terreno o un locale non riscaldato come una cantina o un garage, ovviamente avrai dispersioni molto alte e dovrai scegliere spessori importanti.
Se invece al di sotto hai ambienti riscaldati, avrai ovviamente dispersioni più basse e potremo permetterci di usare uno strato più sottile di materiale isolante.
Al di sopra dell’isolante vengono posate le tubazioni nelle quali scorrerà l’acqua (calda in inverno e fredda in estate): anelli chiusi di tubazione in materiale plastico, che partono da un collettore come quello nella foto qui sotto e che verranno completamente annegate nel massetto sotto-pavimento dei locali da riscaldare e raffrescare.
Una volta che il massetto ha maturato (asciugato) adeguatamente, si poserà il rivestimento finale che hai scelto.
Sappi che se qualcuno ti ha detto che scegliere un sistema a pavimento radiante ti condizionerà nella scelta dei pavimenti, questo NON E’ VERO!
L’informazioni corretta è questa: puoi scegliere il pavimento che vuoi, ossia piastrelle, parquet, moquette, ecc.
L’importante è informare di questa tua scelta il tecnico che dimensiona l’impianto, perché questo gli consentirà di tenerne già conto nella parte di progettazione perché, ovviamente, è molto diverso posare un pavimento in gres da 10 mm (che conduce abbastanza bene il calore) oppure un parquet da 25 mm!
Sappi che l’acqua calda per i sistemi radianti in solo riscaldamento, può essere prodotta sia con una caldaia che con una pompa di calore aria-acqua.
Se invece vuoi usare il tuo pavimento radiante anche per raffrescare casa tua, solitamente si usa come unico generatore una pompa di calore aria-acqua.
Certamente oggi il pavimento radiante è il sistema di riscaldamento più efficace per una serie di aspetti:
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La trasmissione del calore è quella più adatta al nostro corpo:
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Nel caso di un riscaldamento a radiatori, ma anche con l’utilizzo di climatizzatori ad aria, avviene esattamente il contrario: la stanza si scalda troppo all’altezza della testa e troppo poco vicino ai piedi.
Per questo motivo quando ti trovi in una stanza riscaldata con radiatori senti sempre i piedi “ghiacciati“ e può venirti mal di testa per il troppo caldo.
Ti faccio anche notare che la piccola differenza di temperatura tra pavimento e soffitto impedisce che ci siano moti convettivi dell’aria, che sono i principali responsabili della circolazione delle polveri nelle stanze dove abiti.
Il fatto che l’aria non si scaldi troppo è importante per la salute di chi abita nella casa: l’aria meno calda è anche meno secca e questo evita infiammazioni del sistema respiratorio.
Un ambiente troppo secco favorisce anche il moltiplicarsi di virus e batteri.
Premesso che esistono sul mercato sistemi con soluzioni tecniche le più disparate possibile, ti accorgerai di essere davanti a un impianto serio se ha queste CARATTERISTICHE:
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Se invece vuoi diventare l’eroe dei tuoi figli, trasformando il pavimento (radiante) nel vostro ring per giocare alla lotta, senza vivere nella sala d’attesa del pediatra e sotto gli occhi compiaciuti di tua moglie…
P.S. Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
P.P.S. Sei curioso di scoprire se il nostro sistema è adatto per risolvere definitivamente i tuoi problemi con l’impianto di riscaldamento?
Pensi che io possa essere la persona giusta a consigliarti in una decisione così importante?
Allora la cosa migliore che puoi fare è agire subito!
Grazie e… Attendo di leggerti!
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ –
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Quest'anno mi è capitato decine di volte di vedere impianti di riscaldamento dove i termosifoni…
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Ciao,
ottimo articolo e spiegato bene. Sono in procinto di comprare una casa nuova, ho un dubbio enorme sull'impianto di riscaldamento se risulta migliore quello a pavimento o quello a soffitto? Qualche consiglio in merito alla sua esperienza.
Grazie.