Capita anche a te di soffrire di allergie quando stai in casa? E mal di testa ricorrenti, fastidio agli occhi, tosse o difficoltà a respirare?
Hai mai notato se questi sintomi spariscono o si riducono moltissimo appena esci da casa?
Magari anche tu soffri di una delle malattie più diffuse tra la popolazione occidentale…
E’ un regalino di tutta la nostra civiltà e non lo dico io, ma una voce autorevole come l’Organizzazione Mondiale della Sanità!
Infatti è dal 1983 che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato due nuove malattie, che colpiscono circa il 20% della popolazione occidentale:
La “Sindrome da Edificio Malato” o “Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla”.
La diffusione così ampia di queste malattie dipende soprattutto dai fattori inquinanti presenti all’interno delle nostre case moderne, che rendono di pessima qualità l’aria che respiriamo.
Vediamo perché succede.
Col boom edilizio degli anni ’60 e ’70 abbiamo iniziato a utilizzare in modo massiccio cemento e calcestruzzo nelle costruzioni e questo ha portato alla sigillatura massima degli edifici per ridurre i consumi per il riscaldamento.
Questo ha limitato in modo impressionante il naturale scambio d’aria tra interno ed esterno, creando nelle nostre case un microclima con tassi di umidità e una concentrazione di sostanze tossiche dannose enormemente elevati.
Pensavi che l’aria dentro casa tua è pulita?
Facciamo un breve riepilogo di cosa respiri tutti i giorni dentro casa:
– Sostanze chimiche che provengono dall’arredamento (solventi, vernici, colle).
– Sostanze chimiche emesse dai materiali utilizzati durante la costruzione. E questo continua a succedere anche quando sono passati mesi o anni dalla fine dei lavori.
In realtà ci sono anche altri elementi che ci fanno male, magari non direttamente connessi col respiro:
– Quanto deriva dalla diffusa presenza di apparecchiature tecnologiche come televisori, computer, stampanti.
– Sistemi di illuminazione sbagliati, troppo scarsi o troppo intensi.
– Le sostanze dovute all’uso esagerato di prodotti per la pulizia domestica non eco-compatibili, responsabili di tanti stati di irritazione.
In più, l’elevata umidità dell’aria e delle murature favorisce lo sviluppo di un elemento col quale in tanti stanno iniziando a convivere: quella che noi chiamiamo la muffa.
Hai mai avuto gli angoli delle stanze anneriti, magari in alto, dietro l’armadio quattro stagioni, oppure sotto i davanzali delle finestre?
Parlare di muffa è in realtà un modo amichevole (per quanto si può) per definire quelli che sono gli allergeni indoor, cioè acari, funghi e batteri, principale causa dell’aumento dei casi d’asma negli ultimi anni.
Il ricambio d’aria è fondamentale per eliminare l’eccesso di umidità, le sostanze tossiche e l’aria viziata, e quindi garantire una buona qualità dell’aria all’interno dell’abitazione.
Parlando di aria viziata in realtà ci riferiamo a tutte le sostanze nocive che produciamo durante il nostro abitare, ossia col respiro, la sudorazione e le nostre attività dentro casa, come il cucinare o tenere delle candele accese quando arrivano gli amici.
Ricordiamo che anche i nostri amici animali rilasciano nell’ambiente minuscole particelle di materiale organico, in grado di scatenare allergie nei soggetti predisposti. Questi sono gli allergeni animali.
Per ovviare a questi problemi, le case più moderne sono dotate di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata, che si occupano in modo automatico al ricambio dell’aria.
Ne parleremo certamente in uno dei prossimi articoli…
Nella maggior parte dei casi dovrai provvedere tu ad arieggiare la casa in modo efficace, spalancando le finestre più volte al giorno per 5-6 minuti.
Il modo migliore, che ti garantisce un ricambio quasi completo dell’aria interna in pochi minuti, rispettando i criteri del risparmio energetico, è “fare corrente” ossia aprire due o più finestre contemporaneamente.
Spesso, sbagliando, si lasciano le finestre socchiuse per ore (es. col meccanismo “a ribalta” di qualche anta): in questo modo diamo il modo di raffreddarsi agli elementi che racchiudono la nostra casa: muri, pavimenti, solai.
Importante è anche evitare il ricambio d’aria nelle ore più umide come quelle del primo mattino, a maggior ragione se fuori vedi nebbia o foschia.
Se i tuoi radiatori hanno già le valvole termostatiche montate, prima di aprire le finestre chiudi (metti a “0”) quelle installate nei termosifoni più vicini alle finestre: leggendo l’abbassamento di temperatura, farebbero lavorare al massimo proprio quei radiatori… scaldando l’ambiente esterno!
Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
Pensi che io possa essere la persona giusta a consigliarti in una decisione così importante?
Allora la cosa migliore che puoi fare è agire subito!
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– Hai bisogno di risposte definitive, senza il timore che qualcuno voglia venderti per forza qualcosa
Per ora grazie per le tua attenzione e a presto!
Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ –
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Complimenti Marcello, un altro articolo ricco di informazioni pratiche.
In effetti anche a me è capitato di sentire il fastidio di cui parli ma, sino ad oggi, non ne conoscevo la causa.
PS: la guida l’ho fatta leggere al mio idraulico, perchè si facesse un esame di coscienza.
Ciao Giovanni, grazie per il commento.
Se ho dedicato tempo (alcune decine di ore, sigh…)
a scrivere questa guida è anche perché mi sono scocciato
di vedere “gli esperti” dire bugie spudorate davanti ai
loro clienti pur di portare a casa un interventino in assistenza.
Credo che sia ora di spazzare via dal mercato tutti gli
improvvisati e i disonesti.
Perché i clienti non sono stupidi.
A me è già capitato personalmente di incontrare una
cliente ultra-ottantenne che si era documentata
su internet in merito a problemi tecnici: finito
il tempo dell’anello al naso.
P.S. Devo ricordarmi di scrivere un articolo sui
termo-idraulici che dicono di sostituire un pezzo
sulla caldaia ma, stranamente, lo portano sempre via…
Un giorno spiegheremo perché!
P.P.S. Per aiutarti, il motivo non è lo smaltimento 😉
Il tecnico porta via il pezzo perché anche lui deve dimostrare che quell’intervento lo ha effettuato davvero e lo deve rispedire in ditta per poter avere il suo corrispettivo! Le ditte serie lavorano così! Parlo ovviamente di tecnici specializzati di un marchio ben preciso, non di coloro che son “specializzati in tutto”!
Buongiorno Daniela.
Questo è vero se l’intervento è stato realizzato in garanzia, per cui l’installatore deve rispedire il pezzo in azienda per avere il rimborso.
Se lavori nel settore, come mi è sembrato per come tu sei informata, sai bene che ci sono tutta un’altra serie di motivazioni, un pò meno lecite.
Stay tuned!
Ciao sono interessato a ciò che scrivi perché molte cose non le so,visto che a breve dovrò cambiare casa magari ti chiederò consulenza quando dovrò intervenire per migliorare il riscaldamento.saluti palmerio contu.
Certo Palmerio.
Nel frattempo, per restare aggiornato sulle novità puoi continuare a seguirci qui sul blog e su Facebook alla pagina https://www.facebook.com/IlTuoAmicoImpiantista
Per qualsiasi necessita’ puoi mandare una email al mio indirizzo personale marcello[at]iltuoamicoimpiantista.com
Grazie e a presto!
Molto interessanti i tuoi articoli. Molti spunti sui quali riflettere. Secondo me i tecnici portano via i pezzi che sostituiscono solo per non lasciare prove delle palle che dicono. L’ultima volta che ci hanno provato con me gli ho detto che era FURTO, il pezzo era di mia proprietà e che avrei chiamato i carabinieri! Hai voglia come lo ha messo giù. Continua cosi Marcello. Continuerò a seguirti. Bravo.
Ciao Elena.
Come già detto nei commenti precedenti, bisogna distinguere tra gli interventi in assistenza e quelli a carico del cliente perché non coperti da garanzia.
Io credo che i tempi siano maturi per fare un paio di cose:
– garantire al cliente il risultato del nostro intervento e, se sbagliamo (come ogni tanto può capitare alle persone), reintervenire senza costi aggiuntivi finché il problema non è risolto;
– quando vendiamo nuovi dispositivi (es. una caldaia) e diciamo al cliente che deve attendersi certi consumi, se non raggiungiamo l’obiettivo, restituire il 100% dei soldi (si, senza giochini tipo “non ti restituisco l’IVA”) e portarci via il dispositivo che ha deluso le attese del cliente;
– rispondere al telefono sempre, anche quando la telefonata può essere la decima di fila da parte dello stesso cliente. Perché, come puoi immaginare, ci capitano anche clienti indisponenti.
Sulla base di queste ho sviluppato la nostra doppia garanzia 100%, sulla quale puoi leggere meglio nel blog.
Chi continua a vivere di espedienti, merita di essere spazzato via. Punto.