Puoi farlo autonomamente e senza il consenso degli altri condomini, approfittando della “riforma del condominio”, come spiego più nel dettaglio in questo articolo.
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Comunque, qualunque sia il tuo caso tra i precedenti, per non stare al freddo devi trovare continuamente soluzioni d’emergenza, “arredando” casa tua con stufette elettriche o a gas, oppure con quelle a combustibile liquido, ultimamente così di moda.
Invece tu vuoi poche e semplici cose:
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In linea di principio, questa non è una stupidaggine… nel mondo ideale dove si può lavorare in case vuote, cioè non abitate né arredate.
Ma qualcosa mi dice che non è il tuo caso.
Infatti, al tuo posto sarei molto preoccupato per la realizzazione della nuova rete di distribuzione all’interno dell’appartamento: credo che non esistano sul mercato ditte, per quanto super-serie, in grado di garantirti un intervento senza polvere (o quasi).
Le tubazioni non possono essere lasciate in vista, dato che casa tua non è un capannone industriale, quindi devi nasconderle… in qualche modo.
In realtà, come vedi nella foto, non tutti sono d’accordo col fatto che sia una “zozzeria” lasciare i tubi in vista.
Allora hai due possibilità per fare scomparire le tubazioni: fai realizzare delle tracce nei muri per inserirle nelle pareti, oppure le fai coprire con delle mascherature in cartongesso.
E ti posso assicurare che possono usare tutti gli aspiratori del mondo, ma faranno polvere lo stesso.
Dopo che l’idraulico ha passato i tubi, i muratori dovranno chiudere le tracce con malte a base di cemento, sistemare gli intonaci e le rasature, pitturare.
Ovviamente non puoi fare solo i ritocchi di pittura in corrispondenza dei ripristini, ma devi fare le pareti intere, altrimenti vedrai sempre i ritocchi.
Il tutto mi dispiace per te, ma soprattutto per i tuoi nipoti e per tutte le volte che sentiranno di quando hai dovuto spolverare per mesi e di “quella maledetta polvere che sembrava riformarsi dal nulla!”
Nel secondo caso, ti trovi la casa piena di finte travi e finti pilastri in cartongesso, che hanno come unica funzione quella di nascondere alla vista le nuove tubazioni.
Se ami la tua casa, sarai d’accordo con me che questa soluzione è assolutamente terribile dal punto di vista estetico, e ci dovrai fare i conti per tutta la vita: ogni volta che ci sbatterai il gomito o vorrai spostare gli arredi!
Dovendo scegliere per casa mia, nessuna delle due, perché entrambe mi fanno venire i brividi.
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Volevo… dovevo trovare il modo per restituirti lo stare bene a casa tua, ridarti l’idea della tua casa come il rifugio dopo la stanchezza delle giornate di lavoro.
Il sistema perfetto sembrava non esistere, eppure non potevo rassegnarmi.
Allora ho iniziato a lavorare duramente per capire come risolvere i problemi delle persone che mi contattavano. Tra i tanti mi tornano in mente:
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Ho continuato a sperimentare tante soluzioni, analizzando pregi e difetti, valutando vantaggi e problemi.
Uno degli aspetti più difficile da risolvere è stato capire come evitare interventi troppo importanti nelle case, lunghi magari diverse settimane, con polvere e rumore.
In questo modo, infatti, la famiglia che dovevamo aiutare ci avrebbe visto come un problema e non una soluzione.
Un’altra cosa sulla quale non mi davo pace era la difficoltà di trovare una regolazione evoluta, che mi permetteva di impostare la temperatura stanza per stanza, magari a valori diversi nelle diverse ore della giornata e nei vari giorni della settimana.
Quindi che senso può avere tenere calda la casa mentre non c’è nessuno?
L’ideale è tenerla calda (o almeno “tiepida”) al nostro ritorno e quando siamo in casa, senza sprechi di energia!
Oppure, per quelle che sono le abitudini mie e di Paola, e magari anche le tue, mi sembrava stupido tenere calda la nostra stanza da letto se non la mattina al risveglio oppure la notte prima di andare a dormire.
Volevo anche capire come dare il giusto tepore ai ragazzi mentre fanno i compiti: sai che restare seduto per alcune ore ti fa sentire freddo alle gambe e ai piedi, quindi qualche grado in più non guasta durante quelle ore.
Dovevo anche trovare il modo di gestire i vari giorni della settimana che, come sai, non sono tutti uguali: per la maggior parte di noi di sabato e domenica a volte riusciamo ad alzarci un pò più tardi e forse trascorriamo più tempo a casa.
Tutte queste esigenze non potevano trovare risposta in un sistema con caldaia e radiatori: anche se installi le valvole termostatiche (se non sai cosa sono, leggi QUI gli articoli nei quali ne parlo…) puoi regolare una sola temperatura per stanza, non farla variare durante la giornata e nei vari giorni della settimana.
NOTA per gli idraulici che leggeranno scandalizzati la frase qui sopra: so che esistono teste termostatiche molto evolute, ma di solito hanno funzioni limitate, oppure funzionano con complessi sistemi WiFi, dal costo complessivo ancora troppo alto per proporle come soluzione standard.
E io non volevo una soluzione “da ricchi”, ma in grado da garantire il benessere alle nostre normalissime, ma non per questo meno esigenti, famiglie.
E se anche tutto sembrava maledettamente difficile, non riuscivo a rassegnarmi.
Allora mi è venuto in mente questo pensiero:
Come logica sembrava fattibile, il processo di test non è stato proprio liscio e privo di imprevisti, ma anche questa volta c’è stato un lieto fine.
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Il tutto con una gestione precisa dei consumi energetici, evitando qualsiasi spreco: tu dici al sistema che temperatura vuoi in ogni stanza e quando, della gestione efficiente dell’impianto si occupa lui.
La sonda di temperatura esterna consente al sistema di capire cosa sta succedendo fuori, per darti la risposta più adatta al variare delle stagioni.
Ogni ambiente è unico per caratteristiche ed esigenze energetiche: la centralina riconosce il locale con la maggiore richiesta di energia, impostando automaticamente i parametri dell’impianto per soddisfarla.
Inoltre al variare delle condizioni climatiche esterne, è in grado di capire in tempo reale qual’è la stanza più sfavorita, aspetto essenziale in una regolazione che gestisce impianti in caldo/freddo.
Sono realtà dinamiche, che lavorano per migliorare i loro prodotti giorno dopo giorno.
In questo momento, ad esempio, stanno sviluppando un’applicazione dedicata per gestire l’impianto anche da remoto, tramite smartphone.
Il controllo del comfort ottimale per la tua casa sarà a portata di mano, in qualunque momento, dovunque ti trovi.
Lo ammetto: è stato merito di Gianmarco quando mi ha detto “mi avete aperto gli occhi!”, di Beniamino sorridente col suo “Sono contentissimo”, del sentire Giuseppe raccontarmi “è una delle spese migliori che io abbia fatto per la casa”, o ancora Elias dire “finalmente posso dire di stare bene in casa, con la temperatura omogenea in tutti e 100 metri quadri dell’appartamento”.
Ricordati che devi aspettarti enormi problemi se ti rivolgi alla persona sbagliata, che non può dimostrare coi fatti, con i suoi risultati, le cose che dice.
A me piace, invece, dimostrare quello che dico coi fatti e con le parole dei miei clienti, che ci mettono la faccia per raccontarti come è cambiata la loro vita con il loro nuovo impianto di riscaldamento, come va con i nostri tecnici e con le nostre manutenzioni.
Li puoi leggere e vedere alla pagina DICONO DI NOI del blog!
Pensi che io possa essere la persona giusta a consigliarti in una decisione così importante?
Allora la cosa migliore che puoi fare è agire subito!
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Marcello Contu
Il Tuo Amico Impiantista®
Creatore di Sistema Smarturo™ –
Pianifichiamo Insieme la Tua Casa del Futuro
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So che sei una persona intelligente. Tanto intelligente che hai scelto di comprare un appartamento…
View Comments
ottimo articolo. Avrei una domanda ? È' vero che per mettere il prorpio impianto di riscaldamento autonomo e' necessario avere il permesso di tutto il condominio all'unanimità ?
Ciao Piero, grazie per il tuo commento.
Relativamente alla tua domanda, no, non hai necessità del permesso dell'assemblea condominiale all'unanimità.
Le attuali norme che regolano il distacco dall'impianto condominiale, sono contenute nella cosiddetta "riforma del condominio", entrata in vigore a giugno 2013.
Puoi leggere maggiori dettagli al link: https://iltuoamicoimpiantista.com/?p=488
Puoi trovare informazioni utili anche nell'articolo dal titolo "Riscaldamento autonomo o centralizzato? Una dura battaglia tra distacco e termoregolazione!". Lo trovi al link: https://iltuoamicoimpiantista.com/?p=500
Fammi sapere cosa ne pensi!
Ciao Marcello,
ti faccio i miei complimenti per quanto stai riuscendo a fare.
Nanni Carta.
Ciao Nanni e grazie mille per il tuo messaggio.
Qualunque osservazione ti venga in mente per migliorare o rendere più efficace quello che stiamo facendo, non metterti problemi.
Il mio cellulare è sempre il solito.
A presto,
Marcello
Complimenti, ma in definitiva che tipologia di impianto consigliere sti per riscaldare un'abitazione su due livelli?
Angelo, per risponderti avrei necessità di qualche informazione in più...
Detta così è come chiedere: che automobile mi consigli, tenuto conto del fatto che devo usarla per andare a lavoro?
;-)
Spiegami meglio com'è fatta la casa, dove abiti, quanti siete in famiglia, che tipo di utilizzo fate della casa,...
Ciao e a presto,
Marcello
Scusa,ma non ho capito che impianto installi al posto di quello condominiale dal quale ci si stacca neppure come inibisci la parte di impianto condominiale e come installi il nuovo.
Oppure mi sfugge qualcosa.
Ciao Marcello complimenti per l'articolo.
vorrei conoscere il suo parere su un caso particolare che a Roma è molto frequente.
Condominio costruito nel 1955, caldaia ancora a gasolio, locale caldaia interrato non più a norma, colonne montanti colabrodo, mancanza di valvole termostatiche ed apparecchi per la contabilizzazione del calore.
La nuova caldaia andrebbe spostata sul lastrico solare condominiale all'ultimo piano. La spesa (inizialmente prevista) da ripartire tra i 18 proprietari è di 60.000,00 €.
La maggioranza ritiene tale spesa un cattivo investimento per il pessimo stato di conservazione delle colonne montanti in ferro che dopo 60 anni presentano sempre più frequenti perdite che devono essere riparate con interventi molto onerosi e grandi disagi ai condomini interessati dai guasti.
La domanda è: per dismettere l'impianto quale maggioranza è necessaria?
Se la risposta è l'unanimità, come sostiene l'Amministratore, coloro i quali volessero distaccarsi dovrebbero comunque partecipare ai costi per l'acquisto della nuova caldaia a metano ed a tutte le altre spese per il rinnovamento dell'intero impianto anche se ad esempio sarà poi utilizzato da 4 o 5 condomini soltanto?
Ciao Fabio!
Il caso che mi proponi non è frequente solo a Roma, ma un pò in tutta Italia.
Come sai, due normative abbastanza recenti hanno cambiato il precedente panorama.
Con la riforma del condominio, dal 18 giugno 2013 (data in cui è entrata in vigore la legge n. 220/2012), finalmente il condòmino può scegliere autonomamente e senza il consenso degli altri condomini, di diventare termo-autonomo.
Colui che decide di staccarsi deve però dimostrare che sussistano le seguenti condizioni:
– Che dal distacco del riscaldamento non derivi uno squilibrio termico pregiudizievole all’impianto
– E che non derivi un aggravio di spese per coloro che continuino ad usufruire dell’impianto
Puoi leggere maggiori dettagli qui:
https://iltuoamicoimpiantista.com/distacco-riscaldamento-centralizzato/
Inoltre, entro il 31 dicembre 2016 tutti gli italiani che abitano in condomini con impianto di riscaldamento centralizzato avranno l’obbligo di installare le valvole termostatiche su ogni termosifone e i contabilizzatori di calore.
Al proposito puoi anche leggere questo articolo:
https://iltuoamicoimpiantista.com/valvole-termostatiche-obbligo/
In linea di principio, avere una centrale termica unica per tutto un condominio sarebbe più efficiente che avere tanti impianti autonomi quanti i singoli appartamenti.
Dico "sarebbe" e non "è con certezza" perché ci sono tanti altri aspetti da valutare.
Cosa ne dici se ti butto giù un breve articolo?
Grazie per il tuo commento e a presto!
Marcello
Non ho capito quale è il miglior sistema per riscaldare una casa